Il molo della Stazione marittima si allunga

Il molo della Marittima si allunga per favorire le navi da crociera. E Franco Napp, amministratore della Trieste Terminal Passeggeri, società che eroga servizi portuali e congressuali, alla quale sono stati affidati in concessione pluriennale alcuni beni demaniali come la Stazione marittima, non nasconde la «grande soddisfazione» e l’«apprezzamento al nuovo presidente dell’Autorità portuale che ha lavorato in linea di continuità con le scelte prese prima del suo arrivo».
Napp si riferisce appunto alla banchina: in questi giorni una gru è ben visibile dalle Rive. È posizionata alla fine del molo ed impegnata nei lavori di posizionamento e ancoraggio del primo di cinque piloni che, di fatto, prolungheranno l’approdo per le grandi navi di Costa Crociere garantendo una sosta più comoda e sicura.
«L’intervento, per incentivare e agevolare le “toccate” delle grandi “navi bianche” - - spiega Napp - era stato deciso già tempo fa dall’Autorità portuale. Si tratta del Progetto Dolphin. Ora è stato, come si suole dire, cantierizzato. Per Trieste Terminal passeggeri, che non interviene finanziariamente essendo il tutto coperto dal budget dell’Authority, è un gran bel passo avanti». Un passo che, sperabilmente, porterà benefici economici a una vasta rete di operatori tecnici e del commercio.
Probabilmente anche questo fattore ha contribuito a fare propendere Zeno D’Agostino, il nuovo presidente dell’Autorità portuale, per la continuazione dell’iter dell’iniziativa. «L’ha giustamente considerata prioritaria» chiosa Napp. Ricevute le debite autorizzazioni, in questi giorni si è passati ai lavori, sui quali vigila anche la Capitaneria di porto.
Si tratta di un progetto impegnativo: alla fine dell’intervento cinque pali lunghi ben 50 metri saranno conficcati sul fondale marino, quale prolungamento della banchina. «Nessun problema dal punto di vista “paesaggistico” né ecologico» spiega l’amministratore delegato di Trieste Terminal passeggeri. Infatti i pali saranno conficcati con appositi macchinari per ben poco meno di 40 metri nel fondale roccioso, per garantire la massima “presa” e sicurezza. Considerato che il fondale del Bacino San Giusto è di circa 10 metri, le strutture andranno a pareggiare, in altezza la banchina stessa. Trattandosi poi di materiali inerti, non vi è alcun problema con l’ecosistema marino. La poppa delle navi di Costa Crociere e simili sarà così più protetta e si eviteranno derive.
I lavori devono proseguire a buon ritmo, poiché venerdì prossimo è previsto il primo arrivo a Trieste di una delle “navi bianche”.
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