Il mobility manager di Cosolini vince il concorso a Grado
Nostalgia canaglia di ritrovarsi a lavorare a fianco di Santi Terranova, il potentissimo segretario generale di Dipiazza ora di stanza a Grado, che gli aveva battezzato la carriera da dirigente comunale? O fregola di cambiare aria alla prima occasione dopo il cambio d’amministrazione sancito dalle elezioni di ormai un anno e mezzo fa? Ma no. Né una né l’altra. Semplicemente un’irrinunciabile chanche di poter migliorare, stabilizzandola, la propria posizione lavorativa, giura il diretto interessato. E con lui il suo attuale assessore, cioè Elena Marchigiani.
Dietrologie e assicurazioni a parte, resta un dato di fatto. Anzi due. Il primo: Giulio Bernetti, il mobility manager di Palazzo Cheba, ha vinto il concorso per un posto da dirigente tecnico a tempo indeterminato bandito dal Comune di Grado, dove prenderà servizio lunedì 31 dicembre per occuparsi di urbanistica, concessioni edilizie e patrimonio. Il secondo è che l’amministrazione Cosolini ora deve correre ai ripari e trovarsi al più presto un altro mobility manager, setacciando le professionalità interne più che andando a caccia di un esperto fuori dal Municipio, visti i magrissimi tempi di bilancio che corrono. Viene a mancare, di fatto a metà dell’opera, il papà tecnico del Piano del traffico concepito a inizio 2012 e atteso al varo nel corso del 2013. Il documento infatti è in gestazione negli uffici che fanno capo proprio a Bernetti e che rispondono politicamente alla Marchigiani.
«Ha dimostrato di essere un dirigente ottimo, il lavoro che lui ha svolto con i suoi uffici è stato egregio, è logico che ci dispiace che vada a Grado», premette la stessa Marchigiani, benedicendo poi la strada presa da Bernetti: «È comprensibile, la sua scelta. Qui era un dirigente nominato, non di ruolo. Il Comune di Grado invece metteva proprio a disposizione un posto da dirigente di ruolo, per concorso. E lui ci ha provato. È doveroso, con questi chiari di luna, provare a migliorare la situazione lavorativa personale. E chi non l’avrebbe fatto? Tra l’altro è stato correttissimo, ci ha informato subito, non ho niente da dire».
Bene ma adesso? Che succede a Palazzo Cheba? «Succede - risponde l’assessore - che noi ci stiamo riorganizzando con grande celerità per il passaggio delle consegne». A chi non è ancora dato sapere. «Stiamo lavorando su questo aspetto, stiamo guardando le risorse interne», chiude la Marchigiani. È che il tempo stringe. Questa settimana scadono i tempi per la consegna, da parte delle circoscrizioni, dei pareri sul progetto di Piano così come è stato riadottato un mese fa, con tanto di procedura ambientale Vas, alla luce delle osservazioni e delle opposizioni pervenute agli uffici. Uffici che, dunque, resteranno orfani del papà tecnico del Piano del traffico e ne avranno di rimando uno adottivo che seguirà l’ultima parte, quella decisiva, della gestazione. A inizio 2013 in effetti scatterà il rush finale, che prevede dopo le controdeduzoni ai pareri delle circoscrizioni (quelle a osservazioni e opposizioni di cittadini, enti e associazioni sono già state onorate) un presumibilmente lungo iter in Consiglio comunale, che si svilupperà dalle sedute propedeutiche delle commissioni permanenti fino all’approvazione definitiva da parte dell’aula.
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