Il mistero delle tartarughe spiaggiate: sono oltre 100. Vertice a Padova

Esperti a confronto per risolvere il rebus della strage di animali spiaggiati: sono almeno un centinaio da Grado a Rimini
Bonaventura Monfalcone-09.11.2013 Tartaruga morta-Grado pineta-foto di Katia Bonaventura
Bonaventura Monfalcone-09.11.2013 Tartaruga morta-Grado pineta-foto di Katia Bonaventura

GRADO. Potrebbero essersi nutrite di cozze oppure aver ingerito un gran numero di meduse: gli esperti che stanno indagando sulla moria di tartarughe trovate spiaggiate a Grado stanno esaminando in questi giorni proprio queste possibilità. Una strage misteriosa che sta interessando anche le altre zone dell’Adriatico, in Italia e non solo.

In Italia il fenomeno si è verificato nella zona di Ravenna ma pure a Rimini, Cervia, Gallipoli e anche a Olbia dove si sono verificate morie di un gran numero di testuggini, 19 soltanto ieri. Finora nell’Alto Adriatico sono state contate almeno un centinaio di tartarughe morte. Interessante è il fatto che anche in tutte queste zone o nelle vicinanze esistono allevamenti di cozze ma, come detto, non è assolutamente certo che siano queste la causa delle morti. Centinaia di tartarughe morte sono state trovate spiaggiate anche sulla costa del Nicaragua. Un fenomeno generalizzato e proprio per questo motivo oggi a Padova ci sarà un incontro assieme agli esperti della costa emiliana, interessati al medesimo problema. Tra l’altro all’incontro parteciperanno in teleconferenza anche esperti sloveni e croati poiché l’intenzione è di creare un coordinamento per tutto l’Alto Adriatico. Ma da quanto si è saputo si stanno prendendo contatti e si sta scambiando pareri anche con altri centri a livello internazionale.

«Stiamo concludendo le autopsie – afferma il dottor Francesco Zuppa della riserva di Miramare – e pensiamo sia molto probabile (il veterinario lo aveva ipotizzato, ndr) l’intossicazione alimentare». Abbiamo chiesto se l’ipotesi che possano essersi nutrite di “pedoci” o meduse possa essere la causa del decesso e la risposta è che effettivamente le indagini si stanno concentrando in queste due direzioni. Va subito detto che per le cozze la presenza di biotossine, che non sono dannose per l’uomo (creano qualche disturbo intestinale), sembra sia ciclica nel senso che in certi periodi dell’anno si accumula in questi molluschi a seguito, pare, del normale evolversi del loro sviluppo organico e spesso anche al contestuale sviluppo contestuale di alcune alghe. «Stiamo indagando contemporaneamente sulle due ipotesi, cozze e meduse – afferma il dottor Zuppa –, e in specifico stiamo esaminando e paragonando anche i dati relativi agli allevamenti dell’area di Sistiana». La questione, come spiega ulteriormente l’esperto è che la biotossina eventualmente presente nelle cozze non dovrebbe causare problemi unicamente alle tartarughe. Sarebbe questo, pertanto, un fatto davvero molto raro. Così come raro sembra è il decesso avvenuto a seguito di biotossine. «C’è un solo caso al mondo che si è verificato in California – dice Zuppa - dove le tartarughe sono morte a causa delle biotossine ma queste avevano intaccato anche altri organismi. Nel nostro caso sono state intaccate invece solo le tartarughe». «Stiamo verificando inoltre – aggiunge l’esperto – se c’è correlazione anche con la massiccia presenza di meduse di quest’estate, meduse delle quali le tartarughe si cibano». Infatti, dove proliferano le meduse si registra sempre una grande presenza di tartarughe. Ieri all’Ogs di Aurisina esperti di crostacei ed esperti di molluschi hanno proseguito gli esami per cercare di venire a capo della situazione. Appare in ogni caso assodato che le tartarughe ritrovate nell’arco degli ultimi 10 giorni siano morte piuttosto di recente e che qualsiasi sia la causa, questa ha provocato l’immediata morte delle testuggini. «Fino al momento della morte – dice ancora Francesco Zuppa – le tartarughe erano sicuramente sane». Quindi morte fulminante. Per saperne di più sarà necessario attendere anche gli esami tossicologici ma ci vorranno sicuramente ancora 4-5 giorni.

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