Il “miracolo” natalizio dei datteri tra le case a Borgo San Mauro

Frutti tropicali scoperti nelle aiuole della frazione di Sistiana. E sui social c’è chi attribuisce il “merito” al parroco don Ugo
I datteri scoperti in un’aiuola a Borgo San Mauro
I datteri scoperti in un’aiuola a Borgo San Mauro

DUINO AURISINA. Datteri di palma che crescono spontanei in mezzo alle case. A Borgo San Mauro succede anche questo: che un frutto tipico dei Paesi del Nord Africa e dell’Asia occidentale, originario insomma di terre calde, trovi un ambiente ideale per svilupparsi sul terreno carsico, a poche centinaia di metri dal golfo, nel contesto di un clima che mai, in teoria, potrebbe rivelarsi adatto ad accoglierlo. Eppure è successo, con grande sorpresa dei residenti.

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A individuare questo cespuglio di datteri è stato Giancarlo Macor, arzillo 75enne del posto, da sempre impegnato nel volontariato e nello svolgimento di piccoli lavori di manutenzione sulle aiuole e sul verde che cresce senza regole a Borgo San Mauro.

«Stavo pulendo un'aiuola di palme, tagliando quelle secche e in eccesso - racconta - quando ho scorto, nella arte bassa del cespuglio al quale mi stavo dedicando, il colore tendente all'arancione vivo, tipico dei datteri in via di sviluppo. Ho controllo meglio, osservando da vicino - aggiunge - perché volevo essere sicuro di ciò che avevo individuato e in effetti ho verificato che si trattava di datteri di palma.

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Si tratta di un tipico prodotto delle regioni africane che si affacciano sul Mediterraneo - precisa - ma evidentemente capace, in questo caso, di prosperare anche a Borgo san Mauro, cioè su un terreno che ci ha abituato a ben altre tipologia di frutta».

Macor, pur precisando di non essere un esperto in materia, ipotizza anche una possibile spiegazione per l’insolito fenomeno. «Credo che, a favorire la crescita di questo cespuglio di datteri sia stata la naturale protezione assicurata al germoglio dalle palme circostanti. In sostanza - prosegue - le palme, moltiplicandosi, hanno creato una sorta di microclima caldo e umido che ha favorito lo sviluppo dei datteri».

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Appresa la notizia, subito è scattata sui social l'inevitabile teoria di commenti, in qualche caso anche scherzosi, che un dato concreto ha prodotto: essendo il cespuglio dei datteri situato a pochi metri dalla chiesetta di Borgo San Mauro, quella dove opera don Ugo, personaggio molto noto nella zona, i datteri sono stati definiti “parrocchiani”. E qualcuno, spingendosi oltre, ha parlato di “piccolo miracolo in pieno clima natalizio”. Un modo come un altro per avvicinarsi alle festività di fine anno.

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