«Il mio chirurgo ha il Parkinson» Accusa choc in tv. Ed è bufera

Operaio punta il dito su un ex medico del Sanatorio: «Mi ha reso claudicante» Il caso in onda a “Le Iene”. La struttura e il diretto interessato pronti alle vie legali 



«Sono stato operato da un medico che ha il Parkinson. Ne riporto gravi conseguenze, mi ha reso claudicante». È l’accusa choc avanzata l’altra sera nel corso della trasmissione de “Le Iene” da Roberto Facchin, operaio 54enne che nel 2013 si è sottoposto a un intervento all’alluce al Sanatorio Triestino. Un’operazione non riuscita. Le immagini del servizio, che lo mostrano camminare incerto, non lasciano dubbi.

Ai triestini è ben riconoscibile l’entrata della struttura sanitaria di via Rossetti, così come gli interni dello Studio fisioterapico Gardelli, dove il professionista in questione oggi lavora. Malgrado il volto sia stato nascosto, anche l’ortopedico è riconoscibile. Si tratta di Antonio Pistan. La vicenda, che ha inizio nel 2013, è finita nelle aule del Tribunale. Facchin ha fatto causa al medico e al Sanatorio Triestino. Il “ctu”, il consulente medico incaricato dal Tribunale, ha depositato le sue conclusioni, oggetto di discussione e richieste di chiarimenti. La perizia firmata lo scorso giugno da Roberto Viezzer indica infatti un grado d’invalidità permanete che si attesta intorno al 6%. Troppo poco per Facchin. «Non è una questione di percentuali e di offerte risarcitorie», sostiene: «Io voglio sapere se quel medico ha sbagliato, conscio del fatto che aveva una patologia che gli impediva di operare. Chi sbaglia paga».

Il legale di Facchin, il goriziano Alberto Tofful, ieri ha preferito non rilasciare dichiarazioni. Le strutture del medico chiamato in causa, invece, non si tirano indietro e ribattono alle accuse formulate nel corso della trasmissione dallo stesso Facchin ma pure dall’inviata del programma, che rimarca più volte il fatto che Pistan sia affetto da Parkinson.

«I rapporti con questo professionista sono stati interrotti nell’aprile del 2013, e non a seguito di questo caso e neppure per questioni di salute», spiega l’amministratore delegato del Sanatorio Salvatore Guarnieri: «Noi non avevamo avuto evidenza fosse affetto da una patologia, altrimenti saremmo intervenuti come abbiamo fatto in altri casi. Il medici sono obbligati a sottoporsi a regolari controlli che ne attestino l’idoneità. Alla nostra struttura nessuno ha evidenziato la sua non idoneità».

Il Sanatorio Triestino, dopo la messa in onda della trasmissione, sta valutando con i suoi legali come muoversi, a tutela della struttura e di quanti vi operato con professionalità, nei confronti di chi ha confezionato il servizio ma pure nei confronti di Pistan, per accertare se abbia omesso di riferire qualcosa alla casa di cura. Il medico in questione, a “Le Iene” ha negato categoricamente di essere affetto da Parkinson. «Ho ricevuto mandato da Pistan – rende noto l’avvocato Paola Fornasaro – di sporgere querela sia nei confronti di chi senza accertarsi ha diffuso una notizia falsa, sia nei confronti di chi facendo delle insinuazioni ha attivato questo meccanismo da “giustizia Far West”». Tra l’altro, Fornasaro spiega che la questione relativa a una presunta malattia del medico non è mai entrata negli atti. Non è mai entrata nell’aula del Tribunale.

Alla stessa Fornasaro, a tutela delle struttura, si rivolgerà nelle prossime ore anche lo studio Gardelli che, finito nel tritacarne mediatico, sostiene che il medico non soffra di Parkinson. L’AsuiTs, infine, precisa in una nota che non si tratta di un suo dipendente.—



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