Il mayday lanciato al largo e il salvataggio di 85 persone a bordo: ecco cosa è successo sulla motonave Trieste – Grado
La motonave Audace rischia di affondare sulla Trieste-Grado: in salvo 81 passeggeri e i membri dell’equipaggio
TRIESTE Alle 10.30 mercoledì mattina la motonave Audace è salpata dal Molo Torpediniere di Grado, diretta a Trieste. Alle 11.24, arrivata al largo, nel tratto di mare all’altezza di Grado pineta, ha lanciato il mayday, la chiamata di soccorso: «Entra acqua da prua, rischio affondamento». A bordo in quel momento c’erano 81 passeggeri – turisti austriaci, tedeschi, cechi e olandesi – tra cui 5 minori e molti anziani, oltre all’equipaggio composto da quattro persone. Tra loro si è diffuso il panico, alcuni si sono messi a urlare dalla paura. Al timone c’era il comandante Bruno Tessari.
I soccorsi
Di fronte a quel tipo di allarme e a quella situazione è stata attivata la macchina della maxi-emergenza. Sono stati inviati in soccorso i mezzi della Guardia costiera dislocati tra Trieste e Lignano Sabbiadoro, i rimorchiatori, i mezzi dei Vigili del fuoco, della Guardia di finanza, mentre il Sores a Grado ha allestito un punto di primo soccorso con otto ambulanze, una centrale operativa mobile, un posto medico avanzato della Sogit e mezzi della Croce Rossa di Palmanova.
Allertato anche l’elisoccorso. Giulio Trillò, direttore del Sores, ha assunto la funzione di direttore dei soccorsi sanitari. La zona è stata sorvolata anche da un mezzo aereo della Guardia costiera Manta e da uno dei Vigili del fuoco. Mobilitato anche il personale del Soccorso alpino e speleologico, pronto a intervenire nel caso fosse servito il recupero delle persone con l’elisoccorso e l’impiego del verricello.
Il salvataggio
Il comandante Tessari, resosi conto di quanto stava accadendo, per non mettere a rischio l’incolumità dei passeggeri e del suo equipaggio, ha disposto subito di dotare tutti di giubbotto salvagente e di far gettare in acqua le due zattere gonfiabili. Quei dispositivi (regolarmente revisionati lo scorso aprile dalla Adriatic Service) riescono a sostenere 100 persone. I passeggeri quindi sono stati fatti salire su quella sorta di scialuppe, al sicuro, in attesa dell’arrivo dei soccorsi, mentre la motonave continuava lentamente a imbarcare acqua.
L’ultimo a lasciare la motonave è stato il comandante. A quel punto, trasferiti a bordo dei rimorchiatori, i viaggiatori sono stati portati al largo del Molo Torpediniere a Grado e lì, una dozzina alla volta, sono stati fatti salire sulle motovedette che li hanno finalmente consegnati alla terra ferma, spaventati e infreddoliti.
Le prime cure
Sbarcati, tutti i passeggeri sono stati visitati da un medico e hanno avuto accesso alle prime cure. Oltre a ricevere una coperta termica e una bevanda calda. Per sei persone, alcune affette da ipertensione e altre che hanno subito traumi minori (un trauma al torace e una slogatura a un polso) e che necessitavano di una diagnostica avanzata, è stato disposto il ricovero: due sono stati trasferiti all’ospedale di Monfalcone e quattro in quello di Palmanova.
L’accoglienza
Per chi non aveva una sistemazione in un albergo o in un appartamento, il Comune di Grado ha messo a disposizione un posto letto in una struttura ricettiva. A tutti è stato garantito un pasto caldo.
La linea
Il servizio della linea marittima gestito da Apt Gorizia, che con la motonave Audace collega l’Isola d’oro al capoluogo regionale, è partito il 1° maggio scorso. L’armatore è la Vidali Group. Sulla proprietà del natante c’è un po’ di confusione. Pierfilippo Vidali, l’armatore appunto, che elogia l’operato di ieri delle Capitanerie intervenute e dei soccorsi in generale, indica che la proprietà «fa capo ad Apt». Il direttore di Apt Luca Di Benedetto spiega invece che la motonave «è di proprietà della Venice By Boat e in corso di acquisizione da parte di Apt».
L’imbarcazione
La motonave Audace – lunga 22,50 metri e larga 5,5 – è stata varata nel giugno del 2023. Può portare 200 persone sedute, 120 nella cabina coperta e 80 nel ponte panoramico. L’imbarcazione ieri ha mostrato i primi problemi dopo circa 40 minuti di viaggio.
L’ipotesi
Ma cosa potrebbe aver causato il problema? «L’ipotesi più probabile – sosteneva Vidali prima di una iniziale verifica avvenuta a tarda sera – è che sia intervenuto un elemento esterno, che l’imbarcazione abbia impattato con qualcosa che ha creato una piccola falla, e che poi con la velocità abbia imbarcato acqua». Potrebbe trattarsi del tronco di un albero portato al largo dalle mareggiate? «La motonave non aveva problemi, è nuova – così l’armatore –: è come se un’automobile uscita dal salone centra un cervo o un cinghiale, è chiaro che riporta dei danni, che però non sono dettati dalle condizioni del mezzo». Le condizioni del mare non erano ottimali, ma nei limiti dei certificati di navigazione, come verificato dalla Capitaneria di porto.
La riparazione
L’Audace, che è rimasta comunque galleggiante e non è andata completamente a fondo, è stata trainata a riva dai rimorchiatori e già ieri sera è stata trasferita nei cantieri di Porto Nogaro, «dove sono state avviate le prime verifiche ispettive: da un primo esame dell’imbarcazione messa a terra – recita una nota di Apt Gorizia –, non sono emersi segni piuttosto che squarci dovuti a urti allo scafo. Per accertare la causa e l’entità degli eventuali danni si attendono i risultati delle necessarie ed ulteriori indagini delle competenti autorità». Dopo l’intervento di riparazione, per riprendere il servizio passeggeri dovrà superare le verifiche dell’ente tecnico e poi quelle della Capitaneria di porto che ne certificherà la navigabilità. Apt ha poi fatto sapere di aver «provveduto al recupero delle biciclette dei passeggeri con recapito ai Carabinieri di Grado per la formale riconsegna», spiegando di essersi subito «attivata a supportare gli interventi in essere e analogamente è a disposizione per la procedura in assistenza».
Il collegamento sostitutivo
Oggi la linea marittima Trieste-Grado verrà sostituita e «garantita da un servizio pullman – spiega Vidali – e così si procederà se il danno all’imbarcazione sarà di rapida risoluzione, nel giro di una settimana per intenderci». Se si evidenziasse una questione più complessa «che richiede quindi più tempo, allora cercheremo un’imbarcazione sostitutiva», precisa Vidali.
L’inchiesta
La Procura di Gorizia aprirà un fascicolo per fare luce su eventuali responsabilità. La Guardia costiera di Trieste ha a sua volta già aperto un’inchiesta tecnica e amministrativa. —
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