Il mattone goriziano piace agli sloveni
In un periodo di incertezze e di crisi globale, anche il risparmiatore sloveno oggi guarda al mattone, ma oltre confine. Si informa nelle agenzie cittadine, e trovando i prezzi più convenienti prende casa a Gorizia.
È un fenomeno piuttosto originale rispetto a quanto accaduto in passato, quello che si sta sviluppando all’ombra del castello: giovani e famiglie neocostituite, in ogni caso under 35, che decidono di mollare la terra natìa e registrare la propria residenza in Italia, senza per questo cambiare lavoro o abitudini. Insomma, dei pendolari transfrontalieri, che di giorno lavorano in Slovenia e di notte dormono all’estremità orientale del Belpaese. Perchè Gorizia? Semplice: il mercato immobiliare offre case a un prezzo inferiore rispetto a Nova Gorica o alle altre grandi città oltre confine. I margini di risparmio sono significativi: a parità di tipologia residenziale, la differenza sui listini va dai 300 fino ai 600-700 euro a metro quadrato. Che nell’attuale panorama recessivo non sono certo bruscolini. Ormai, gli acquirenti sloveni costituiscono il 10-15% del giro d’affari di alcune delle maggiori agenzie immobiliari goriziane. Si tratta quasi sempre di giovane coppie, entrambi i partner lavoratori e a tempo indeterminato, che accedono a mutui presso istituti di credito italiani, forti delle garanzie in possesso: in primis la stabilità dell’occupazione. Elemento, quest’ultimo, che li privilegia rispetto agli acquirenti isontini, che a parità di età spesso di trovano ancora invischiati nelle maglie della precarietà, dunque di fatto risultano essere creditori meno affidabili. A raccontarlo sono gli stessi addetti al settore: «C’è sicuramente interesse, da parte della comunità slovena, per il mercato immobiliare di Gorizia – spiega Matteo Marchesan, responsabile di Alfa Immobiliare – poichè nei centri più grandi d’oltre confine, come Nova Gorica, le case costano mediamente il 15-20% in più rispetto alla realtà Isontina. Direi che oggi le persone di origine slovena che cercano immobili in Italia rappresentano il 10-15% del mercato totale: ultimamente il dato è in leggera flessione per via della crisi. Si tratta di una clientela giovane, formata da coppie fresche di unione, che spesso mantiene l’impiego e le attività economiche nel Paese d’origine. Penso al caso di due clienti di Merna che si sono stabiliti a Gorizia perché più vicino rispetto al posto di lavoro». «Nella stragrande maggioranza dei casi si tratta della prima abitazione – conclude – e il budget a disposizione è di 100-110mila euro, per un appartamento con due camere, preferibilmente in centro o in una zona semicentrale, sui 70-90 mq. Questa clientela paga per una parte coi propri risparmi e per l’altra accendendo un mutuo in una banca italiana: offrono come garanzia la stabilità del proprio posto di lavoro a tempo indeterminato».
«Queste compravendite – afferma Alessandro Zambon, titolare dell’agenzia Axa immobiliare – rappresentano comunque un settore di nicchia, rispetto al resto del mercato, tuttavia il fenomeno c’è: qui assistiamo a una decina di casi all’anno. Funziona molto il passaparola: diversi clienti, che normalmente parlano correntemente la nostra lingua, dimostrano di essere edotti nelle pratiche. Si instaurano, insomma, dei rapporti fiduciari. La molla è il prezzo, del resto a Gorizia ci sono i listini più bassi d’Italia per quanto concerne i capoluoghi di provincia: le differenze vanno dai 300 ai 600-700 euro a mq. Importanti anche gli standard costruttivi, in linea con tutte le normative sul tema della sicurezza e antisismiche, che rendono particolarmente appetibili i nostri immobili».
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