Il “magico” elicriso diventa specie protetta
FIUME. Niente più raccolta di elicriso italico sulle isole di Veglia, Cherso, Lussino, Arbe e Pago. Lo ha deciso il ministero croato dell’Ambiente, che sulla questione ha diffuso un comunicato firmato dal ministro Mihael Zmajlovi„ e in cui si precisa che il divieto è di natura permanente. La decisione del dicastero è arrivata dopo lo scempio causato l’anno scorso – dall’estate e fino a dicembre inoltrato – da migliaia di raccoglitori abusivi, calatisi in riva al mare dalle regioni interne della Croazia perché attratti da facili e consistenti guadagni.
L’elicriso, pianta medicinale mediterranea, ha garantito mensilmente (così gli addetti ai lavori) da 1.000 a 1.200 euro a ciascun raccoglitore. In un Paese falcidiato dalla crisi, si tratta di una cifra enorme, praticamente il doppio dello stipendio medio. Da qui l’invasione delle zone costiere da parte di migliaia di persone che, in modo brutale e incontrollato, hanno privato enormi zone di questo prezioso vegetale, pagato 1 euro e 30 centesimi al chilogrammo.
Oltre ad avere proprietà terapeutiche (il suo olio viene usato pure in profumeria), l’elicriso può essere utilizzato per dare un sapore del tutto speciale a risotti, ripieni di carne, ministre e pollame. La sua raccolta indiscriminata ha provocato la reazione di diverse associazioni isolane, che dopo i mesi estivi hanno inscenato un paio di manifestazioni di protesta, bloccando parzialmente anche il ponte che collega Veglia e la terraferma.
Molti in casi di raccoglitori colti in flagrante mentre agivano in terreni privati, senza chiedere alcun permesso. Il competente dicastero ha voluto pertanto bloccare del tutto la raccolta sulle cinque isole altoadriatiche, mentre nella Regione raguseo–narentana e sulle isole dello Zaratino, Sebenzano e Spalatino sarà possibile dal primo giugno al primo agosto. Altrove i raccoglitori, dotati di regolare licenza, potranno entrare in azione dal porimo giugno al 15 agosto.
Chiamato a commentare la decisione ministeriale, Goran Marevi„, presidente degli olivicoltori di Veglia, ha parlato di mossa apprezzabile ma che purtroppo non darà gli effetti sperati. «Sì, il divieto fino a tempo indeterminato è una cosa buona, però ci saranno sempre i furboni, pronti ad aggirare la legge. È che mancano controlli a tappeto sul territorio, con la polizia che non ha un numero sufficiente di agenti da sguinzagliare nelle nostre zone. Sappiamo che la raccolta di elicriso è stata proibita a partire dal primo dicembre scorso in tutta la Croazia, ma nonostante ciò siamo riusciti a bloccare, con l’aiuto delle forze dell’ordine, un paio di raccoglitori illegali che agivano a metà dicembre. Non li puoi praticamente fermare in quanto il magnete dei lauti guadagni è per loro irresistibile».
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