Il Magazzino 26 sarà in 5 anni “ombelico” di Porto vecchio

Oltre al Museo del mare da 33 milioni l’edificio più grande dell’antico scalo ospiterà l’Immaginario scientifico, le masserizie degli esuli e la rassegna Its
Lasorte Trieste 07/08/18 - Porto Vecchio, Magazzini
Lasorte Trieste 07/08/18 - Porto Vecchio, Magazzini



«La destinazione d’uso finale del Magazzino 26 sarà quella di un “Grande attrattore culturale transfrontaliero”».

Giorgio Rossi, assessore alla Cultura, scopre finalmente i contenuti della straordinaria matrioska del Porto vecchio. Il più grande edificio emporiale del Punto franco sdemanializzato era arrivato a includere fino a 10 istituzioni. Ora, dopo che il Museo del mare ha sfrattato l’Icgeb di Mauro Giacca (che era stato inserito nella partita dei 50 milioni dall’ex governatrice Debora Serracchiani), siamo scesi a sei.

Il Magazzino 26, per la cui trasformazione è stato approvato il progetto di fattibilità, con una superficie in pianta di 8.500 metri quadrati su cinque piani offre dunque una superficie complessiva lorda di 42.500. Nella parte già ristrutturata nel 2008 nell’ambito del progetto Porto città (spesi 16 milioni di euro), su una superficie di 5.500 metri quadrati, su quattro piani, trovano attualmente collocazione la mostra del Lloyd Triestino, una serie di sale espositive e, al quarto piano, una sala conferenze già pronta all’uso. Al piano terra rialzato e al primo piano, su una superficie di 3.900 metri quadrati, è previsto il trasferimento dell’Immaginario scientifico, dall’attuale sede di Grignano. Il progetto, già finanziato per quasi 2,5 milioni di euro, è in fase esecutiva. Nella parte rimanente dell’edificio da ristrutturare (5.500 metri quadrati) è previsto un primo intervento di riqualificazione (su una superficie di 2.210 metri quadrati) già finanziato per 1,5 milioni nel Piano triennale delle opere (tramite la vendita di azioni Hera) per accogliere l’esposizione di ITS (International Talent Support) e la raccolta di masserizie degli esuli istriani attualmente depositata nel Magazzino 18 (reso noto dallo spettacolo di Simone Cristicchi).

Il nuovo Museo del mare, ultimo arrivato nel Magazzino 26, è di gran lunga il progetto più importante: dovrebbe inglobare anche il Museo dell’Antartide (ora situato in uno dei padiglioni dell’ex Ospedale psichiatrico di San Giovanni) e il piccolo Museo privato della Bora (Magazzino dei venti) di via Belpoggio.

L’amministrazione comunale ha appena approvato il progetto di fattibilità tecnico- economica del Museo del mare al Magazzino 26 che prevede una spesa complessiva di 33 milioni di euro (grazie ai soldi recuperati dal mancato trasloco dell’Icgeb).

«Si tratta dell’opera più importante di quest’amministrazione» assicura l’assessore ai Lavori pubblici Elisa Lodi. Il nuovo Museo del mare occuperà la bellezza di una superficie di 19 mila metri quadrati su quattro piani. Un’enormità se si pensa che l’attuale Civico Museo del mare, situato nell’edificio dell’ex Lazzaretto di Campo Marzio, si sviluppa su tre piani per complessivi duemetri quadrati e ha una media di seimila visitatori annui. «Con questo museo di livello europeo puntiamo a fare almeno 800 mila visitatori all’anno», esagera Rossi forte del fatto che quest’anno i Musei civici di Trieste dovrebbero sforare il tetto delle 500 mila presenze.

«Due terzi del Magazzino 26 andranno per il nuovo Museo del mare» spiega a spanne Rossi. Ma non solo. Al centro dell’edificio troverà collocazione un “Visitor Centre”, che accoglierà il flusso turistico della città, oltre ad uno spazio per lo studio e la ricerca scientifica. Non mancherà poi un ristorante panoramico che farà il paio con quello che verrà realizzato nel vicino “Fish Market” dedicato alla musica jazz. All’esterno verrà anche risistemata la viabilità.

Uno spazio pedonale, magari coperto, sarà quello tra il Magazzino 26 e i Magazzini 24 e 25, quelli fronte mare, che nel progetto iniziale avrebbero dovuto ospitare il Museo del mare. Una quota dei 33 milioni sarà riservata a un’opera d’arte contemporanea da installare all’esterno. «Metteremo una statua di Dipiazza», scherza Rossi. Sette milioni di euro saranno destinati all’allestimento vero e proprio del museo. E i tempi? L’unica certezza è che i lavori dovranno a terminare entro la fine 2023 (così prevede l’accordo di programma sui 50 milioni del ministero dei Beni culturali).

Il cronoprogramma, illustrato dai dirigenti Enrico Conte, Lucia Iammarino e Paolo Ricci, prevede di avviare la gara di progettazione entro quest’anno. Sarà stanziato un milione e mezzo di euro.

I lavori saranno suddivisi in tre lotti. Il 2019 sarà dedicato alla progettazione sia della ristrutturazione del Magazzino 26 (20 milioni) che dell’allestimento del nuovo museo del mare (sette milioni). Nel 2020 si terranno le gare di appalto. E tra il 2021 e il 2023 si terranno i cantieri. E all’inizio del 2024 ci sarà il collaudo del “Grande attrattore culturale transfrontaliero”. —



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