Il lungo week end dell'Epifania da Trieste alla Bisiacaria TUTTI I SERVIZI WEB

Fine settimana dal sacro al profano a Trieste: se la comunità greco orientale ha celebrato l'Epifania con il lancio della croce in mare e la comunità serba il Natale, la popolazione si è dilettata tra clanfe e befane. A Grado le streghe sono tornate, e i falò della Bisiacaria hanno dato buoni auspici per il 2018.

TRIESTE La tradizionale cerimonia del recupero della croce gettata nelle acque davanti a piazza dell’Unità d’Italia, cara alla comunità greco orientale, e il “Badnjak”, la solenne benedizione del ramo di quercia, nella chiesa dei serbo ortodossi di via San Spiridione, che celebrano il Natale. E ancora, passando dal “sacro al profano”, l’ormai classico “clanfìn della Befana” a Barcola, la discesa degli speleologi in maschera nella Grotta Gigante, il concerto della banda Refolo in piazza del Ponterosso, il pignarul al Villaggio del Pescatore e, infine, le “Befaniadi” a Muggia. A Trieste è stato un week dell’Epifania ricco di eventi, nonostante le condizioni climatiche non fossero le migliori. Stesso ragionamento vale per Grado e la Bisiacaria. Più in dettaglio, sull'Isola d'Oro la leggenda è stata tramandata con lo sbarco delle varvuole, le streghe del mare che attaccano la popolazione, impegnata a sua volta a difendersi. E nella Bisiacaria, le seime accese a Vermegliano, San Canzian d'Isonzo e Pieris hanno dato buoni auspici grazie alla direrezione presa dal fumo: è andato verso Levante, segno di un ottimo 2018.

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