Il locomotore giallo e le carrozze austriache
Sarà un locomotore giallo costruito dalla Badoni di Lecco a trainare il treno del Porto vecchio, mentre le carrozze saranno due del tipo Schlieren. Alcuni particolari tecnici vengono forniti da Leandro Steffé del Museo ferroviario di Trieste. Uno dei locomotori del resto è visibile al Museo, mentre quello che incomincerà il servizio a giugno è già in gestione ad Adriafer. «Si tratta di locomotori diesel, di potenza compresa tra i 200 e i 300 hp - spiega Steffé - costruiti tra la fine degli Anni Cinquanta e l’inizio degli Anni Sessanta e utilizzati per le manovre all’interno dello scalo dapprima dall’Ente porto e poi dall’Autorità portuale o da Adriafer fino agli Anni Novanta. Di stazzatura piuttosto ridotta e adatti soprattutto alla manovre, sono perfettamente funzionanti».
La Antonio Badoni di Lecco, conosciuta anche con l'acronimo Abl, è stata una tra le principali società italiane di costruzioni di locomotive da manovra, di carpenterie metalliche e veicoli speciali per il trasporto. Le sue origini risalgono al 1850 quando nacque, a Lecco, come società Giuseppe Badoni & Compagni attiva nel settore siderurgico Divenne presto una tra le maggiori protagoniste dello sviluppo industriale della città. Negli anni Venti del Novecento la produzione spazia ormai su tutti i settori della carpenteria e meccanica pesante. Si associano nella proprietà anche le Acciaierie Falck. Gli anni Settanta segnano l'inizio del decadimento dell'azienda; continuano tuttavia le consegne di locomotive ferroviarie come le 245 finché nel 1993, dopo aver completato la consegna dell'ultima serie di locomotive da manovra 255 il Tribunale di Lecco non ne decreta il fallimento.
«Le due carrozze invece - spiega ancora Steffé - sono quelle del tipo “Schlieren” (costruite in Svizzera) e entrate in servizio negli Anni Sessanta sui convogli regionali austriaci. Sono quelle di prima classe, con il piano ribassato e quindi di accessibilità estremamente facili. Ognuna può portare fino a cinquanta passeggeri. Fino agli anni Novanta sono state utilizzate da un operatore austriaco privato per svolgere un servizio di tipo turistico e più volte hanno fatto parte di treni speciali che sono arrivati anche a Trieste. Siamo stati noi del Museo ferroviario a localizzarle a Villaco ed ora dovrebbero essere l’ideale per svolgere il previsto collegamento in Porto vecchio». (s.m.)
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