Il liceo Dante ricorda il soldato Giani Stuparich
È un doppio omaggio dovuto, martedì, nella conferenza che l’Associazione Liceo Dante 150 Trieste promuove. Un ricordo della storia, pensando e rievocando quello che fu la Prima guerra mondiale; e un omaggio al classico, al Dante nella fattispecie, ricordando Giani Stuparich, alunno di via Giustiniano, che nel 1915 - nella Trieste austroungarica - si arruolò come volontario e divenne sottotenente nel 1º Reggimento dei Granatieri di Sardegna insieme al fratello Carlo e all’amico Scipio Slataper.
L’appuntamento con “Il classico e la storia” è fissato alle 18, nell’aula magna dell’istituto, uno dei numerosi appuntamenti in programma anche in questo 2014 per festeggiare i 150 anni dello storico liceo. Due i relatori: Fulvio Salimbeni, docente di Storia contemporanea all’università di Udine, e Stefano Pilotto, docente al Mib nonché professore di Storia delle relazioni internazionali all’università di Trieste.
«Faremo un primo giro di interventi sugli studi classici e la passione per la storia, e poi, sì, parleremo anche noi di Grande Guerra, in particolare dell’Irredentismo», spiega Pilotto. D’altra parte è inevitabile, con un compagno di liceo come Giani Stuparich, medaglia d’oro al valor militare... «Infatti citeremo “Un anno di scuola”, il film per la tv di Giraldi tratto proprio da un racconto di Stuparich in cui, alla cena di matura di quel 28 giugno 1914, gli studenti vengono informati dell’attentato a Sarajevo. La loro risposta sarà: «Allora entriamo in guerra». Non rifaremo vedere la pellicola, ma ne parleremo ancora, certo». E visto che questi appuntamenti richiamano sempre un gran numero di persone, un po’ di pubblicità per una giusta causa non guasta. «Oltre alle conferenze, stiamo preparando l’annuario: per cui se qualcuno vuole portarci del materiali come la foto di classe o qualche lettera interessante, gliene saremo grati. E poi c’è sempre la possibilità di iscriversi sul posto all’Associazione».
Dica la verità: ma a lei la storia classica piaceva? «Beh, diciamo che non sono stato punto dalla tarantola alle superiori, è successo dopo». Ha “tradito” però il Dante, si occupa di storia contemporanea... «Guardi, io alla maturità portai fisica e mi iscrissi quindi a ingegneria: poi in estate seguii dei corsi ad Harvard, era il periodo della Guerra Fredda. Mi appassionai. Tornai a casa e mi iscrissi a Scienze politiche». Va bene, il Dante lo “perdonerà”. A proposito: martedì, all’aula magna, l’ingresso è gratuito e aperto a tutti. (d. t.)
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