Il lavoro arriva prima se il neolaureato ha studiato a Trieste
Ogni statistica porta lacrime, ma questa no: i laureati dell’Università di Trieste sono al quarto posto in Italia per la possibilità (e velocità) di trovare lavoro, anche se tutto è relativo, infatti a un anno dal conseguimento del titolo minimo, la laurea triennale, lavora solo il 40%. Con una “magistrale” nel 60% dei casi si lavora dopo un solo anno, a distanza di cinque anni la percentuale sale all’84% mentre a livello nazionale la quota si ferma all’82%. Sono solo alcuni dei risultati del XVI Rapporto sulla condizione occupazionale dei laureati realizzato dal consorzio Almalaurea che ha coinvolto in tutto 450 mila laureati delle 64 università italiane che aderiscono, con alte percentuali di risposta ai questionari (tra 86% e 75%).
A Trieste sono stati interpellati 5.669 laureati e un’altra sorpresa, fra quelli che lavorano, è la paga che prendono: più alta rispetto alla media dei loro colleghi nel resto d’Italia, e cioé 1060 euro contro 997. Ma in dettaglio si vede (la ricerca si è svolta facendo base sulle vecchie facoltà oggi sostituite dai dipartimenti) quanta diversità si registri fra un corso di studio e l’altro. Un medico neolaureato dichiara a Trieste uno stipendio medio di 1325 euro, un laureato in Lettere e filosofia poco più di 600 e pure aggiungendo che il titolo di studio gli si è rivelato “poco o nulla utile” per la sua attività, che nel 60% dei casi (e fa meraviglia) è indicata come appartenente al settore del commercio, minimale l’impiego in “istruzione e ricerca”. A Scienze politiche si guadagna, da giovanetti, una media di 984 euro ma qui è più marcata che in altri settori, dove tuttavia è di tutta evidenza ugualmente, la differenza tra uomini e donne. Non serve giocare a indovinello per capire chi intaschi meno soldi. Un dottore in Scienze politiche prende mensilmente 1144 euro e una dottoressa si ferma a 867. Anche gli ingegneri non se la passano male, se i medici hanno un tasso di occupazione del 77,4%, loro arrivano al 55,7%, con stipendi da 1185 euro (maschi 1218 e femmine 1012).
Per Giurisprudenza dichiara di lavorare solo il 24,8%, nell’80% dei casi nel settore privato, con 869 euro al mese di media. Gli psicologi? Poco più della metà è operativo, a part time nel 58% dei casi e per il 60% nel privato. I maschi riescono ad avere una busta paga da 1352 euro, le loro colleghe si fermano a 831, una differenza di ben 500 euro tra lui e lei.
Un’altra domanda interessante era questa: quanto tempo per trovare un lavoro? In genere, nonostante il dato di sintesi iniziale, risulta che ci sono voluti 4-5 anni. Il che spegne un po’ il sorriso della statistica.
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