Il killer dei mitili sta mietendo vittime nel mare di Umago

UMAGO. A causa dei cambiamenti climatici, l'Adriatico diventa sempre più un mare tropicale in seguito al costante innalzamento della temperatura che sta modificando la sua flora e la sua fauna. Dopo l'alga Caulerpa racemosa che negli anni scorsi si è insediata nella zona di Sipar, da queste parti sta mettendo radici per così dire, un altro abitante scomodo e indesidarato che comincia a creare problemi a chi dal mare ricava le risorse per la propria esistenza.
È l'alga Clavelina oblonga che sta colonizzando gli allevamenti ittici nella Baia di Canegra e si calcola che da qualche mese a questa parte abbia provocato la distruzione di oltre 300 quintali di mitili, i popolari “pedoci”. Praticamente li uccide soffocandoli con la sua “tunica” gelatinosa. Fortemente preoccupato è il noto pescatore della zona Daniele Kolec, uno dei titolari dell'allevamento ittico della zona . «Questo fenomeno - spiega in una dichiarazione rilasciata a La Voce del Popolo - non farà altro che aumentare le spese di gestione, provocando nuove perdite nel settore». E poi richiama l'attenzione anche sull'apparizione in questa parte dell'Adriatico di altre specie aliene particolarmente invasive. «Non solo alghe - spiega - ma anche pesci come il Pesce serra, molto vorace e aggressivo nei confronti di altri pesci, un vero e proprio killer del mare». E poi cita il Barracuda e l'Argentina sphyraena di cui ultimamente ha catturato un esemplare lungo circa un metro nel Vallone di Canegra. Ma tornando alla Clavelina oblonga, facendo un po' di ricerche si scopre che è di casa nel Golfo del Messico, sulla costa occidentale dell'Atlantico e sulla costa delle Azzorre.
Secondo gli esperti a portare quest'alga in Europa sarebbero state le navi agli inizio del 20esimo secolo. La sua presenza è stata confermata nell'Adriatico settentrionale da Danijela Mili„, del Consultorio nazionale per la Pesca. È stata notata inoltre lungo la costa napoletana e tarantina e anche da quelle parti ha provocato danni non indifferenti agli allevamenti di mitili. Gli studiosi ora sono in attesa di vedere se il calo della temperatura del mare in inverno rallenterà il proliferare dell'alga. Da una specie purtroppo in fase di espansione a un'altra che corre seri pericoli: sono le simpatiche tartarughe di mare che non sempre riescono a salvarsi dagli ami, palangari e reti a strascico. Le più fortunate vengono recuperate e quindi inviate al centro per la cura e riabilitazione di questa specie Aquarium fondato nel 2006 a Verudella presso Pola.
( p.r.)
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