Il gruccione non è più raro e fa volare l’isola della Cona VIDEO

Erano soltanto tre le coppie ma grazie a un muro speciale adesso sono una decina. A far decollare l’interesse sull’uccello la ricerca di una neolaureata di San Canzian
Un esemplare di Gruccione
Un esemplare di Gruccione

STARANZANO Il gruccione comune europeo (nome scientifico Merops apiaster), ha trovato nella Riserva naturale regionale della Foce dell'Isonzo l'ambiente ideale per il suo insediamento. Si tratta di un bellissimo uccello di origini africane di piccole dimensioni, che solo da pochi anni si riproduce anche alla Cona.

E' un predatore di insetti, ha colori sgargianti, petto azzurro, gola gialla, dorso bronzo-rossastro e maschera facciale nera che si estende dal becco fino agli occhi. Sulle ali sono presenti diverse sfumature che spaziano tra l'arancione, il verde, l'ocra e il blu scuro. Il becco, ricurvo verso il basso, inoltre, è di color nero mentre l'iride è rossa purpurea.

All'isola della Cona proliferano i gruccioni

In passato erano state osservate solo tre coppie in tutta la Riserva, poi è stata costruita una parete semi-verticale artificiale di terreno in parte argilloso, di altezza massima circa tre metri, esposta prevalentemente a ovest al riparo dal vento, per permettere la nidificazione. La paratia è collocata a breve distanza dall’ Osservatorio del Piropiro, dal quale è possibile osservare e fotografare questi uccelli senza recare loro alcun disturbo. In base ai risultati delle osservazioni, nel 2012 le coppie nidificanti erano 9-10. Nell'anno seguente, durante il periodo di svernamento della specie, la parete artificiale è stata ampliata raddoppiandone la lunghezza, in modo tale da permetterne la fruizione a un numero maggiore di coppie.

Nel 2015, le coppie presenti sono state stimate dagli esperti della Sbic, la Stazione Biologica della Cona, in una quarantina, segno che la specie ha trovato il luogo adeguato per la riproduzione, aumentando il numero delle presenze dei volatili molto apprezzate dagli estimatori, ma soprattutto dal consenso degli appassionati del birdwatching. Il gruccione fa "volare in alto" l’interesse dell'area naturalistica dell'Isola della Cona di Staranzano, anche al Dipartimento di Scienze dell'Università degli Studi di Udine.

Il merito di questo riconoscimento nel tempio della Cultura e dell'Istruzione, va alla giovanissima Elisa Seffin, di San Canzian d'Isonzo, neolaureata in Scienze per l'Ambiente e la Natura con 110 e Lode e encomio, per aver realizzato un'esclusiva ricerca sull'eccezionale pennuto, rilevato le specie predate e stabilito se l'attività predatoria potesse risultare dannosa alla biodiversità della Riserva. Elisa Seffin, infatti, prima di consegnare il suo lavoro all'ateneo udinese, per tre mesi ha svolto un tirocinio nella Riserva Naturale Regionale della Foce dell'Isonzo, Isola della Cona, sotto la guida del professore Pietro Zandigiacomo in collaborazione con Fabio Perco, direttore scientifico della Sbic, del personale e dei fotografi della Riserva.

«E' stata un'esperienza bellissima e unica e indimenticabile - dice Elisa Seffin - anche perché amo la natura. Alla Cona, nel periodo che frequentato, ho scoperto un mondo nuovo che prima conoscevo solo in modo superficiale. Lo studio sulla colonia dei gruccioni mi ha affascinato come pure tutto l'ambiente naturale. Spero che il mio lavoro possa servire a far crescere ancora di più il già copioso materiale scientifico dell'area naturalistica».
 

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