Il Grezar, impianto modello bloccato dalla burocrazia

Inaugurato un anno fa, è inutilizzabile perché gli spogliatoi e le tribune non sono ancora a norma dopo dieci anni di lavori per questioni giudiziarie
Lasorte Trieste 20/07/12 - Stadio Pino Grezar
Lasorte Trieste 20/07/12 - Stadio Pino Grezar

A un anno dalla “inaugurazione” dell’impianto sportivo “Giuseppe Grezar” (febbraio 2013), quando ci fu la promessa ufficiale di concludere i lavori entro gennaio 2015, niente è cambiato. La ristrutturazione, iniziata nel maggio 2005, sarebbe dovuta terminare nell’autunno del 2010, ma a causa del fallimento della ditta che effettuava i lavori, la consegna fu allora rimandata al maggio 2011. Ulteriori ritardi hanno fatto slittare la scadenza alla fine del 2012 con l’uso esclusivo dell’impianto concesso alla Federazione italiana di atletica leggera.

L’impianto sportivo, nato con il nome di “Littorio” nel 1932, fu inaugurato con l’incontro di calcio Triestina – Napoli. Dal dopoguerra al 1967 fu chiamato “Comunale” e successivamente fu intitolato al calciatore triestino Giuseppe Grezar, che faceva parte della squadra del Torino, coinvolta nella tragedia di Superga del 1949.

Al “Grezar”, oltre alle partite di calcio, si svolgevano gli allenamenti e le gare di atletica. Nel 1953 l’impianto fu sede dei campionati nazionali femminili di atletica tra Italia, Austria e Svizzera. Dal luglio del 1963 al 1968 lo stadio ospitò i campionati italiani assoluti di atletica leggera e qui vennero conquistati due record italiani: uno da Francesco Bianchi sugli 800 mt. che batté due volte il record italiano di Mario Lanzi, che durava dal 1939, con 1’48”70; l’altro da Letizia Bertoni sugli 80 hs con 11” netti. Attualmente il record di Bianchi è stato superato da Giordano Benedetti in 1’46”68, mentre il titolo della Bertoni rimane imbattuto, in quanto dal 1969 la distanza è stata ampliata da 80 a 100 mt. ed il titolo italiano lo detiene Marzia Caravelli con il tempo di 13”05.

In questi ultimi anni lo stadio è stato oggetto di restauro e trasformazione in un impianto polifunzionale, con una pista a otto corsie destinata all’atletica leggera.

A tutt’oggi però, dopo dieci anni dall’inizio dei lavori non si è ancora conclusa la ristrutturazione dell’impianto sportivo. Una breve cerimonia di “inaugurazione” con una sfilata di tutte le squadre di atletica presenti a Trieste si è svolta nel febbraio 2013, ed è stata consegnata alla Fidal la pista d’atletica, ma solo per gli allenamenti. Alla cerimonia sono intervenuti il sindaco, Roberto Cosolini, vari rappresentanti dello sport tra cui il presidente del Coni, Giorgio Brandolin, e l’assessore comunale dello sport Emiliano Edera che in quella occasione aveva detto: «La restituzione della pista di atletica alla città rappresenta un primo importante passo che consentirà agli atleti di allenarsi in questa struttura». Ma niente gare e nessuno spettatore, perché devono ancora essere conclusi i lavori negli spogliatoi e alle tribune tutte intorno alla pista, ancor oggi fermi per questioni giudiziarie.

Allora facciamo qualche passo indietro: dopo il progetto definitivo, che risale al 2000 e dopo finalmente il via ai lavori nel 2005, le sfortune del nuovo “Grezar” sono arrivate nel 2010. La ditta che si era aggiudicata l’appalto per portare avanti il cantiere, la Scarcia&Rossi, è stata costretta a dichiarare il fallimento. Al suo posto, dopo una gara d’appalto è subentrata la ditta Riccesi Spa. Ma un’altra azienda, la Soimper Costruzioni, giunta terza nella gara d’appalto ha presentato ricorso mettendo tutto in discussione e bloccando così i lavori. Ecco perché da una parte troviamo una pista d’atletica leggera terminata e costruita con materiali all’avanguardia e dall’altra tribune e spogliatoi ancora da completare. Molti atleti aspettano con ansia la definitiva inaugurazione dell’impianto, in quanto diventerebbe l’unico disponibile nella città di Trieste.

Omar Sommavilla

Classe IV A

Istituto tecnico

per geometri

Max Fabiani

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