Il grazie della città a Macrì l’organista dei due secoli

Lasorte Trieste 08/07/19 - Salotto Azzurro, Riconoscimento a Macrì, Organista
Lasorte Trieste 08/07/19 - Salotto Azzurro, Riconoscimento a Macrì, Organista



È stato organista per 68 anni consecutivi, dal 1945 al 2013, nella Chiesa di Sant’Antonio Nuovo, dove ha visto ben cinque vescovi dire messa e numerosi parroci prima di ritirarsi a causa di un incidente automobilistico. «E se non fosse stato per quell’incidente forse sarei ancora lì a suonare», spiega Arduino Macrì, storico organista della chiesa di fronte a piazza Sant’Antonio Nuovo, al quale il sindaco Roberto Dipiazza ha consegnato ieri un riconoscimento del Comune per l’opera svolta in occasione del suo 94.mo compleanno.

«È doveroso dire grazie a una grande persona e a un organista – così Dipiazza – che in oltre 68 anni di intensa attività con la sua musica ha accompagnato le celebrazioni di una comunità e la vita della nostra città».

Moltissimi gli aneddoti in possesso del maestro sui suoi 68 anni in “cabina di regia”. Su tutti il ricordo di monsignor Antonio Santin: capitava sovente di vederlo nella chiesa vicina a Ponterosso: «Santin amava la Cattedrale di San Giusto – il racconto di Macrì – ma veniva spesso a dire messa o semplicemente a fare un salto a Sant’Antonio Nuovo, da lui stesso definita “un porto di mare” per la quantità di gente che vi gravitava a causa della sua centralità». Un rapporto quasi intimistico quello instauratosi negli anni fra il maestro e l’organo della chiesa, un pezzo pregiato prodotto dalla ditta Mascioni, tanto da preferire suonarlo al calar della sera. E il rapporto con i parroci? «Sono andato d’accordo sempre con tutti i sacerdoti – la chiusa di Macrì – dal primo all’ultimo. Organista per vocazione, Arduino Macrì ricorda come la sua più grande ricompensa sia stata proprio l’installazione del favoloso organo di cui è dotata oggi la chiesa, che monsignor Grego, parroco di allora, riuscì ad acquistare nel 1958.—



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