Il “grande fratello” non convince i ragazzi ma piace a genitori e prof: «Una garanzia in più»
TRIESTE La scelta di installare all’esterno delle scuole delle telecamere collegate con le centrali delle forze dell’ordine piace ai genitori degli studenti, che si sentono più sicuri. Per i ragazzi cambia poco perché ormai sono abituati all’idea di essere costantemente sorvegliati mentre la dirigente scolastica del Dante ricorda che esiste già un sistema di telecamere davanti all’istituto.
Alessandro, con due compagni di classe del liceo di via Giustiniano, spiega che per lui cambia poco: «Alla fine siamo sempre controllati, però sono molto favorevole». I due compagni invece sono perplessi: «Qua non ho mai visto spaccio - sottolinea una ragazza -, quindi mi sembra una zona decisamente tranquilla». Poco lontano ci sono alcuni alunni di terza e quarta superiore: «Da un lato è anche giusto, così magari si evitano giri strani». «Alla de Tommasini - racconta uno di loro - ci sono già le telecamere e uno studente che aveva rigato la macchina del professore alla fine era stato beccato proprio grazie alla registrazione». Contrario invece un altro ragazzo: «Essere video sorvegliato non fa piacere, io sono decisamente contro».
Più compatti invece i genitori che si dicono in maggioranza favorevoli. Paolo è l’unico ad andare un po’ più a fondo nella questione: «Penso che sia una buona cosa per certi aspetti, un po’ meno per altri. Quando ero giovane io non c’erano le telecamere eppure siamo cresciuti lo stesso bene. Mi sembra più che altro un modo per deresponsabilizzare sia gli studenti che i genitori, ormai convinti che, proprio grazie alle videocamere, non serva più l’intervento della famiglia che è in realtà la parte più importante nell’educazione. Inoltre penso che i ragazzi troveranno nuovi metodi per eludere questi controlli e noi non sapremo come riuscire a scoprirli».
Claudio aspetta invece il figlio di 14 anni: «Mi sembra una buona idea, credo che comunque la zona del Dante sia tranquilla. Diciamo che è un qualcosa che comunque serve». Sabrina aspetta invece davanti alle medie: «È una decisione che mi piace perché penso che serva a dare più sicurezza. Io poi sarei per installarle anche dentro le scuole per garantire un maggiore controllo. In ogni caso vedo spesso che ci sono le forze dell’ordine che verificano la situazione». Infatti poco più in là c’è una pattuglia dei Carabinieri con due militari a presidiare l’area e a controllare.
Clara Moro lavora invece alla Julia: «Anche da noi ci sono le telecamere di sorveglianza. Non bisogna mai sottovalutare nessuna situazione». L’idea di una telecamera collegata con la centrale operativa 24 ore su 24 piace anche a Francesco Bottaro: «Per questioni di sicurezza sono favorevole. Chiaramente ci vuole il rispetto della privacy e tutto sommato le farei installare anche all’interno degli istituti». Ernesto auspica che oltre alle telecamere venga realmente perseguito chi commette i reati «perché solamente così avremo la vera sicurezza».
La preside dell’Isis Carducci Dante, Olivia Quasimodo, sottolinea che «le telecamere ci sono già. Non sono collegate alla centrale però registrano quello che avviene all’esterno della scuola. Le avevamo installate ancora ai tempi della Provincia, quindi direi che cambia ben poco. La nostra è una zona particolarmente movimentata quindi ci sta, abbiamo deciso di mettere delle telecamere specifiche come quelle che ci sono già in altre zone cittadine e dedicate alla sicurezza». —
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