Il “grande fratello” conquista tutti i bus
Videosorveglianza estesa ai 271 mezzi della flotta. Ora le telecamere sono 1.363 È guerra a borseggiatori e ubriachi ma non solo: in arrivo i conta-passeggeri

TRIESTE. Autobus a prova di borseggiatori, ubriaconi molesti e furbetti che non pagano il biglietto. La Trieste Trasporti ha disseminato di telecamere tutti i 271 mezzi di cui dispone. Milletrecentosessantatré occhi che controllano in simultanea il comportamento dei passeggeri. All’interno e all’esterno dei bus. Non si sfugge. Il sistema di videosorveglianza mobile, uno dei più estesi e capillari installati da un’azienda di trasporto pubblico locale in Italia, è un nuovo “grande fratello” che servirà a rafforzare la sicurezza cittadina, come hanno sottolineato ieri in conferenza stampa l’amministratore delegato della società Aniello Semplice e il presidente Pier Giorgio Luccarini, accanto all’assessore comunale Maurizio Bucci
Si parla di aggeggi ultramoderni, resistenti a urti, vibrazioni e sbalzi di temperatura. Hanno una risoluzione di 2688x1520 pixel e un angolo di visualizzazione di 106 gradi, che consente una completa copertura della vettura. Non solo. Sono in grado di produrre immagini a colori di alta qualità e pure in modalità infrarosso. Le telecamere hanno già dato una mano a rintracciare i delinquenti: dallo scorso 22 marzo, quando è entrato in funzione il primo blocco grazie a un accordo con la Prefettura, si contano ben 44 richieste di acquisizione di filmati avanzate dalle forze dell’ordine, per un totale di 66 file. Sia immagini di bordo che frontali. Le sequenze si sono rivelate determinanti per le indagini.
Un esempio? Lo scorso 17 maggio, in via Molino a Vento, un uomo in sella a uno scooter ha investito un giovane che attraversava sulle strisce pedonali. Non si è fermato. Il ciclomotore stava sorpassando un autobus: è stato proprio l’occhio delle telecamere posizionate sul bus, a permettere ai vigili di individuare, nell’arco di qualche ora, l’autore dell’incidente. È bastato zoomare sulla targa del motorino. La svolta della società, in tema di sicurezza, non si ferma qui. Dal primo luglio, in caso di emergenza, il conducente potrà anche attivare uno speciale dispositivo che consente alle sale operative dei commissariati e delle caserme di visualizzare in diretta quanto accade a bordo. Fin qui la lotta a ladri e aggressori. Ma d’ora in avanti il sistema di videosorveglianza, grazie a una nuova legge nazionale (l’articolo 48 del decreto legge 24 aprile 2017, numero 50), sarà impiegato pure come mezzo di prova per chi viene sorpreso dal controllore senza biglietto e rifiuta di fornire le proprie generalità. Proprio per evitare la multa. Una vera e propria lotta all’evasione, se si pensa che il 5-6% dei passeggeri, ogni anno, viaggia irregolarmente.
Ma calcoli più precisi si avranno nel 2018 visto che entro novembre si prevede di installare sui mezzi anche i “conta-passeggeri”, un meccanismo utile a creare un database particolareggiato sulle linee maggiormente frequentate dai furbetti. «Non siamo sceriffi – ha l'ad Aniello Semplice – ma sull’evasione tariffaria siamo inflessibili». I primi 6 dispositivi, in via sperimentale, saranno operativi già dalla fine di giugno. «Quello che offriamo è un servizio dagli standard qualitativi molto elevati – ha puntualizzato ancora il numero uno della società - con una copertura territoriale che poche altre aziende riescono a dare. Il nuovo sistema di videosorveglianza a bordo è un contributo importante alla sicurezza del territorio, sia in termini preventivi e sia di contrasto alla microcriminalità».
Ma ieri, in conferenza stampa, i vertici della Trieste Trasporti hanno fornito anche qualche dato che dà l’idea dell’impatto della società sulla città. L’azienda ha 814 dipendenti e dà lavoro, nell’indotto, ad altre 110 persone. Il valore della produzione, nel 2016, ammonta a 78,4 milioni. «Lo scorso anno – ha rilevato il presidente Pier Giorgio Luccarini – abbiamo acquistato sul territorio beni e servizi per un valore complessivo pari a 6,45 milioni. Se a questo valore si aggiungono le retribuzioni del personale, le imposte locali e il sostegno alle tante iniziative culturali, sociali e sportive, il risultato è che l’azienda restituisce al territorio 0,53 euro per ogni euro di fatturato». Se si considera anche l’acquisto dei nuovi mezzi, gli investimenti raggiungono i 13 milioni di euro. «Abbiamo la flotta più giovane d’Italia – ha ricordato Luccarini – forse d’Europa». Tra il 2014 e il 2016, inoltre, in Trieste Trasporti sono state assunte 71 persone e altre 25 entreranno nel corso del 2017. Entro giugno, tra i nuovi ingressi, sono previsti pure 6 giovani laureati.
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