Il grande duello finisce a colpi di sciabola

Accuse, appelli e veleni nell’ultimo giorno di campagna elettorale . Il sindaco in carica svela la giunta mentre l’avversario mantiene il riserbo
I colmizi finali di Roberto Dipiazza e Roberto Cosolini
I colmizi finali di Roberto Dipiazza e Roberto Cosolini

TRIESTE. Quattro nomi per il futuro fra garante della trasparenza e assessori e poi un articolato attacco al rivale: Roberto Cosolini sceglie di unire i due fattori per dare impulso al suo tentativo di rimonta dopo il ko al primo turno. Dall’altra parte, Roberto Dipiazza si scaglia contro “Il Piccolo”, mantiene il riserbo sui nomi per l’esecutivo (al netto di quello del vicesindaco in pectore, il leghista Pierpaolo Roberti) e punta ancora sul tema sicurezza. Così i duellanti hanno deciso di vivere l’ultimo giorno di campagna elettorale, distinguendosi anche per le feste conclusive: Cosolini in Viale, di sera, con brindisi e la musica dei Los Mustachios, e Dipiazza nel tardo pomeriggio al gazebo di piazza della Borsa fra bicchieri di vino, parmigiano e prosciutto cotto.

Oggi (sabato 18 giugno), calato il silenzio sull’attività di propaganda, per loro sarà una giornata di attesa. Attesa per il voto di domani, domenica 19 giugno: il ballottaggio (urne aperte dalle 7 alle 23) deciderà il sindaco chiamato a guidare la città per cinque anni, fino al 2021. Il primo turno, che ha “promosso” alla sfida finale Dipiazza e Cosolini, aveva visto il candidato del centrodestra (sostenuto da Forza Italia, Lega Nord, Fratelli d’Italia, Lista Dipiazza, Pensionati e Stop Prima Trieste) ottenere il 40,80% dei consensi, mentre il primo cittadino appoggiato dal centrosinistra (Partito democratico, Sinistra ecologia libertà, Verdi-Psi, Insieme per Trieste e Trieste Città Solidale) si era fermato al 29,21%. L’affluenza era stata del 53,45%.

 

Trieste, il duello Dipiazza-Cosolini

 

Intanto, Roberto Cosolini incassa l’appoggio di Rifondazione comunista, che al primo turno aveva scelto il suo portacolori Iztok Furlani› (Sinistra unita): «Mantenendo intatta la posizione alternativa a Cosolini e alla politica di Serracchiani e Renzi, vedo con angoscia il futuro che attende Trieste nel caso di vittoria dei suoi antagonisti (cioè del centrodestra, ndr) - premette Peter Beherens, segretario locale di Prc -. Per questo motivo domenica vincerò contro il mio istinto e voterò contro lo schieramento che vede quei personaggi a sostenerlo».

 

Va in scena l’uno contro uno. Ma è pace sulle unioni civili
Roberto Dipiazza e Roberto Cosolini dirante il confonto nella redazione de "Il PIccolo"

 

Da registrare la posizione di Confindustria Venezia Giulia, presieduta da Sergio Razeto: «L’associazione ribadisce la centralità del progetto di riutilizzo del Porto vecchio di Trieste, che ha un grande potenziale non solo per la crescita del capoluogo del Friuli Venezia Giulia ma anche per lo sviluppo socioeconomico di tutta la regione, con positive ricadute addirittura a livello italiano ed europeo, e che non si vorrebbe subisse rallentamenti in caso di mutamenti dello scenario politico».

Così, poi, Confcommercio Trieste, una volta appresa la notizia della scelta di Cosolini di inserire Emanuele Mura nella sua giunta in caso di successo elettorale: «È di oggi (ieri, ndr) la notizia che un nostro associato, e nostro consigliere, potrebbe essere il nuovo assessore alle Attività produttive, in caso di vittoria di un candidato. E chissà - recita la nota pubblicata sul sito dell’associazione di categoria -, potrebbe essere uno stimolo anche per l’altro candidato a fare scelte simili. In ogni caso, il nostro invito a tutti i cittadini ed ai nostri associati è di andare a votare domenica».

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