Il governatore Fedriga “apre” all’opposizione
TRIESTE. Tiro alla fune su enti locali, sanità e rapporti finanziari con lo Stato. Code polemiche dopo gli scontri su immigrazione e diritti degli omosessuali. Come prevedibile, il dibattito sul programma della giunta resta inchiodato sugli stessi argomenti e sulle accuse di genericità già arrivate dalle opposizioni, che il governatore Massimiliano Fedriga spiega tuttavia essere «prova di serietà perché prima di decidere bisogna ascoltare: ben vengano i suggerimenti dell’opposizione, a cominciare dall’assestamento di bilancio estivo».
Dopo ore di confronto, l’aula approva le linee del presidente, con il Movimento 5 stelle a esprimersi contro le enunciazioni della settimana scorsa, pur senza nascondere l’imbarazzo della maggioranza variabile fra esecutivo regionale e nazionale. In silenzio resta la giunta, che lascia a Fedriga l’onere della replica conclusiva.
Dopo aver auspicato un pronto ritorno del presidente del Consiglio, Ettore Romoli, ricoverato in seguito a un intervento, Sergio Bolzonello torna a ribadire che «non abbiamo compreso quale sia la vostra visione». Poi l’invito del capogruppo Pd: «Ci sono problematiche e penso al sistema delle autonomie, ma la smetta il centrodestra di dire che abbiamo lasciato macerie». Roberto Cosolini insiste sulla superficialità del programma: «Avete vinto raccogliendo i dividendi della rabbia sociale, ma ora prevale le genericità». Francesco Russo parla a sua volta di «discorso con evitabili passaggi propagandistici: il primo passo poteva essere aiutare le famiglie ma la priorità è stata l’uscita dalla rete antidiscriminazione». Cristiano Shaurli si chiede invece «dove faremo i megacentri per migranti» e Mariagrazia Santoro domanda se «la giunta vuole riesumare il progetto devastante dell’alta velocità».
Il M5s parla con Mauro Capozzella di «programma senza numeri e opere specifiche», mentre Andrea Ussai ammette che «ci sono cose che ci uniscono: rivedere la sanità, togliere le misure coercitive per i Comuni e velocizzare il riconoscimento dell’asilo. Ma è una forzatura parlare di indottrinamento rispetto ai programmi contro la discriminazione». Bocciato anche l’accesso al welfare che penalizza gli immigrati. I grillini alla fine votano contro e così fa anche il Patto per l’autonomia, i cui consiglieri chiedono una commissione sui rapporti finanziari con lo Stato, «per capire se in futuro saremo ancora in grado di esercitare la specialità».
Scontato l’appoggio della maggioranza, con il capogruppo di Forza Italia, Mauro Zanin, a chiedere tuttavia «barra dritta sul programma: i contratti di governo ex post non ci piacciono», dice in riferimento all’alleanza fra Lega e M5s. Per Piero Camber, «ben vengano alta velocità e revisione dell’Aia della Ferriera, mentre sulla sicurezza facciamo uscire le forze armate dalle caserme». Secondo Alessandro Basso (Fdi), «ottima l’uscita dalla rete antidiscriminazioni che fa progetti allarmanti». Il leghista Mauro Bordin evidenzia infine «la totale condivisione del programma». Poi la provocazione: «Le attività che hanno ricevuto risorse per l’accoglienza non ne ricevano altre».
Le conclusioni sono tutte di Fedriga, che si difende dalle accuse di genericità e insiste su abbassamento della pressione fiscale e rilancio dell’economia. Poi la prima promessa: «L’accordo appena stretto sulla navalmeccanica può costruire in breve centinaia di posti di lavoro grazie all’intesa con Fincantieri». Il presidente promette di «valorizzare le cose buone della giunta precedente» ma esprime «preoccupazione per la sanità che abbiamo trovato devastata e con molte posizioni apicali mancanti». Il governatore si scalda: «Non sono stato specifico? Perché ho detto che volevo confrontarmi col Consiglio e le categorie, mentre in passato il confronto era “o entri nell’Uti o sei obbligato a farlo”. Serve il dialogo per decidere: anche con l’opposizione». Fedriga si impegna intanto a togliere l’obbligatorietà e le penalizzazioni legate alle Uti, mentre dice di aver «parlato con chiarezza di rinegoziazione dei patti finanziari: mi auguro saremo tutti compatti o saremo perdenti». Non manca l’attacco al segretario regionale Pd, Salvatore Spitaleri: «Parla di giunta fascista ed è inaccettabile». Applauso della Lega. Sugli omosessuali: «Non vogliamo discriminazioni ma nemmeno che ci impongano un modello culturale». Sui migranti: «Chi entra nel paese commette reato. Finché aspetta la domanda di asilo non posso farlo girare liberamente». L’aula vota. Ora forse la legislatura potrà finalmente passare ai fatti.
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