Il governatore “affossa” l’election day

«Sbagliato anticipare il voto e non approvare la riduzione dei consiglieri». Fiducia sull’intesa con l’Udc
Silvano Trieste 20/04/09 Stazione Marittima, Possamai - Tondo
Silvano Trieste 20/04/09 Stazione Marittima, Possamai - Tondo

TRIESTE. «Anticipare la data del voto rischiando di non portare a casa il taglio dei consiglieri, è uno sbaglio. Non mi sembra il caso di seguire il cattivo esempio della Sicilia». Renzo Tondo, in una pausa dei lavori dell’aula, trova il tempo per mettere definitivamente la pietra tombale sull’ipotesi election day nella data del 10 marzo. Data peraltro, puntualizza il presidente, sulla quale non esistono ancora certezze. “Attendiamo che che si definisca il quadro, visto che a Roma non c’è nulla di certo. L’ipotesi del 10 marzo per il Colle è subordinata all’approvazione di una nuova legge elettorale ancora tutta da definire». Se però l’indicazione temporale dovesse essere confermata, chiarisce Tondo una volta per tutte, il Fvg non seguirà l’esempio di Lazio e Molise se questo comporta il naufragio «di un legge importante come quella che riduce i consiglieri regionali».

Date a parte, resta da risolvere la “grana” alleanze. Ieri Tondo ha incontrato i vertici dell’Udc Zappalà e Tesolat, dimostrando al termine del confronto sereno e di buon umore. «Un incontro positivo - ha affermato -. Trovo significativo che si sia voluto incontrare per primo il presidente uscente». Dal canto loro, i centristi hanno espresso una «valutazione positiva dell'attività svolta dalla maggioranza che governa la Regione», riscontrando «valori comuni». Un primo passo verso il rinnovo dell’alleanza? Presto per dirlo. «Non c’è nulla di definitivo – precisa Tondo –, ma il mio auspicio è che si possa confermare la coalizione che attualmente governa la Regione. La Lega ha dimostrato buona disponibilità e anche i Pensionati mi hanno confermato stima e appoggio». Oltre a confermare la squadra del 2008, il governatore punta «a creare le condizioni per aggregare ulteriori liste». L’Udc ha posto sul tavolo alcune questioni, dalla necessità di riformare il sistema delle autonomie locali, sul quale, affermano i centristi, «verrà avviato un confronto che definisca al più presto un percorso mirato a favorire un maggiore protagonismo dei comuni attraverso le aggregazioni e la riformulazione delle funzioni», alla possibilità che i sindaci si candidino alle regionali senza l’obbligo di dimettersi. «Il presidente – hanno affermato Zappalà e Tesolat - ha espresso forte apprezzamento per la proposta sulle reti d'imprese, che si configura come provvedimento anticrisi e del quale l'Udc ha chiesto l'immediata calendarizzazione in Consiglio». Condivisione anche sulla difesa della specialità. «In generale – è il commento dei vertici Udc - è stato riconosciuto come questa fine legislatura debba essere utilmente impiegata per approvare alcune norme importanti che possano fare da collante con gli impegni che si assumerà il prossimo Consiglio soprattutto in materia di attività produttive e lavoro, considerate prioritarie in questo contesto di crisi. L’incontro odierno – hanno concluso - darà il via ad un percorso di confronto». (r.u.)

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