Il giudice spegne la musica al “Mushroom”

«Volume troppo alto» durante i concerti serali: disposto il sequestro dell’impianto audio del locale di via San Maurizio
Lasorte Trieste 04/12/19 - Via S.Maurizio, Locale Mushroom, Paola Sabrina Sabia
Lasorte Trieste 04/12/19 - Via S.Maurizio, Locale Mushroom, Paola Sabrina Sabia

TRIESTE Stop alla musica al “Mushroom” di via San Maurizio. Il Tribunale ha disposto il sequestro preventivo dell’impianto audio del locale gestito dalla trentacinquenne Paola Sabia. L’ordinanza, richiesta dal pm Federico Frezza, è stata attuata ieri dalla Polizia giudiziaria.

La decisione della magistratura è scattata per effetto delle proteste di un gruppo di residenti che non gradiva il volume durante i concerti dal vivo, organizzati tre volte a settimana.

Numerose le misurazioni con i fonometri, oltre alle annotazioni della Polizia locale. Il 4 giugno, ad esempio, alle dieci di sera passate un residente rileva nella propria abitazione un «rumore» che supera i tre decibel, anche a finestre chiuse. La settimana successiva è sempre la stessa persona a lamentare un analogo sforamento. Stesso discorso il 19 giugno, sebbene in un altro appartamento.

Un mese e mezzo fa, il 16 ottobre, gli inquilini di un appartamento di fronte al “Mushroom” riscontano un livello di sei decibel a finestre chiuse. Il 9 novembre, in una palazzina a lato del locale, lamentano invece 14 decibel.

Tutto questo, come viene precisato nel provvedimento, in una via praticamente priva di traffico.

La gente, a leggere le dichiarazioni raccolte dal pm, sembra davvero esasperata dagli eventi dal vivo organizzati nel locale di Sabia.

«A causa della musica ho dovuto spostare la camera da letto in cucina», protesta una residente che abita di fronte al “Mushroom”: «Non si può dormire fino alla fine del concerto. È come se li avessi in casa... quando viene aperta la porta del locale la musica aumenta di colpo di volume. Da circa due, tre anni questa è la situazione. I concerti hanno cadenza fissa, si svolgono quasi sempre il mercoledì, il venerdì e il sabato». Così un inquilino del sesto piano dello stesso palazzo che ospita il bar: «La musica si può sentire in tutto l’appartamento... con le finestre aperte non sento la televisione a volume normale».

«I vari cantanti è come se li avessi in casa», rincara un altro vicino. E ancora, un residente di un appartamento a lato del locale: «Ho fastidiose vibrazioni in tutte le stanze... ho dovuto cambiare casa per il weekend, vado a dormire a Muggia».

Sabia allarga le braccia. «Le misurazioni sono state fatte alle dieci di sera – spiega – cioè nell’orario movida. E comunque sono sforamenti irrilevanti. Faccio notare che io ho sempre chiuso la musica alle dieci e mezza, quindi non vedo il problema. Tra l’altro avevo chiesto al Comune deroghe per 12 giorni (potrebbero essere revocate, ndr). Ora hanno sequestrato l’impianto audio, ma nonostante questo ostacolo – sottolinea Sabia – il locale è regolarmente aperto perché il resto delle attività qui continua». —


 

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