Il giovane “scelto” figlio d’arte e il collega arrivato nel 2013: chi erano le vittime della sparatoria a Trieste

TRIESTE Si chiamavano Pierluigi Rotta, agente scelto, e Matteo Demenego, agente semplice. Avevano rispettivamente 34 e 31 anni. Erano entrambi in servizio all’Ufficio prevenzione generale del soccorso pubblico della Questura di Trieste. Ieri, come ogni giorno, si erano presentati sul loro posto di lavoro, a disposizione dello Stato. Non sono più tornati a casa.
Rotta era originario di Pozzuoli, in provincia di Napoli. Fin da giovanissimo aveva deciso di fare il poliziotto. Come suo padre, Pasquale, ora in pensione. Prima di essere trasferito a Trieste, l’agente scelto aveva prestato servizio anche nella questura del capoluogo partenopeo. Per questo motivo, la notizia della tragica morte del giovane agente scelto ha generato sgomento e dolore anche tra la polizia campana.
Demenego era originario di Velletri, in provincia di Roma. Era diventato poliziotto con il 186/o corso allievi agenti ed era stato assegnato a Trieste il 24 settembre 2013. Aveva compiuto gli anni pochi giorni fa, venerdì 27 settembre. Aveva grande energia ed era un appassionato di balli latinoamericani che praticava regolarmente.
Ieri, non appena la notizia è stata diffusa a livello nazionale, e i loro nomi sono stato associati a quelli delle vittime, i messaggi di dolore dei loro amici più cari, di chi li ha amati, si sono moltiplicati. Tra incredulità e sgomento. Karen Bevilacqua era stata la fidanzata di Rotta per un breve periodo, qui a Trieste. «Hai fatto parte della mia vita per un anno e mezzo. Nonostante non stessimo più assieme, il bene che ti ho voluto non si può cancellare. Eri un agente di polizia eccezionale, e ora non ci sei più».
Difficile ieri raccogliere commenti tra i loro colleghi, gli uomini e le donne delle Questura. Chiusi, sconvolti, in un profondo dolore. I pochi che se la sono sentita di parlare, raccontano di due giovani agenti semplici, ligi sul lavoro che svolgevano con grande passione e serietà. Poi il silenzio. I due poliziotti, malgrado non fossero originari di Trieste, e vivessero qui da pochi anni, avevano stretto molte amicizie. Poi, appena potevano, raggiungevano i loro familiari e la loro città di origine da dove sono giunti molti messaggi di cordoglio. «Chi sceglie di servire lo Stato è un eroe dei giorni nostri che con spirito di abnegazione porta avanti una missione a difesa della collettività. Tutta la mia vicinanza alla famiglia di Pierluigi e a quella del collega a cui barbaramente è stata strappata la vita da bastardi criminali. L’intera comunità di Pozzuoli si unisce in queste ore di dolore», ha scritto il sindaco di Pozzuoli, Vincenzo Figliolia che per oggi ha proclamato il lutto cittadino. —
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