Il giorno della ripartenza per Fincantieri a Monfalcone: al lavoro 685 operai divisi in due turni

TRIESTE Giorno di ripartenza per lo stabilimento Fincantieri di Monfalcone, così come per altre realtà produttive della regione. Ripresa del lavoro senza intoppi per 685 dipendenti cantierini, suddivisi in due turni: dalle 6 alle 13.30 e dalle 13.30 alle 21. Il personale in ingresso al cantiere è stato incanalato in un percorso prestabilito per l’accesso alle strutture dove sono stati effettuati i controlli della temperatura con il termo scanner. Le strutture sono state allestite nel parcheggio antistante il Museo della cantieristica.
Il Gruppo ha acquisito nei giorni scorsi milioni di dispositivi di protezione individuale come le mascherine, che vanno sostituite più volte nel corso del turno quotidiano. Questi dispositivi vengono consegnati in kit a ciascun lavoratore all'ingresso.
Molti dei dipendenti del secondo turno sono giunti con largo anticipo all’ingresso dello stabilimento. Diversi quelli che già indossavano la tuta da lavoro. L’uscita del primo turno è stata organizzata in modo da evitare l’intasamento di personale. Tale organizzazione proseguirà ogni giorno fino a venerdì. Da lunedì 27 aprile ai primi di maggio il ritmo degli ingressi subirà un’accelerata con il graduale ritorno al lavoro delle ditte dell’indotto.
È ripartita stamani anche l'attività produttiva in alcune industrie metalmeccaniche della provincia di Pordenone. All'Electrolux di Porcìa sono in corso le operazioni preliminari al rientro degli operai, previsto per mercoledì. Nell'accordo sottoscritto con le organizzazioni sindacali circa le misure di prevenzione sanitaria, è stata prevista anche l'attivazione di una App per smartphone per calcolare l'indice di rischio al contagio del singolo dipendente in base agli spostamenti interni ed esterni alla fabbrica: l'adesione degli addetti è su base volontaria.
L'attività produttiva riguarderà soltanto due turni, da sei ore, nelle prossime due settimane, coinvolgendo un migliaio di dipendenti totali. Cancelli aperti anche alla Siap di Maniago, azienda del Gruppo Carraro e centro d'eccellenza a livello globale per la "ingranaggeria" di elevata qualità: in fabbrica, anche in questo caso, solo una parte dei 420 dipendenti totali, tra cui anche impiegati, in ufficio a rotazione per rispondere a numerose commesse dal centro e nord Europa.
Tra quelle che non si sono mai fermate e le altre che hanno potuto riprendere l'attività con l'autorizzazione prefettizia, sono molte le grandi realtà produttive friulane già tornate al lavoro o che si accingono a farlo in questi giorni, anche se non sempre a pieno regime, ancor prima dell'avvio ufficiale della fase 2 dell'emergenza coronavirus, atteso per il 4 maggio. Ferriere Nord, lo stabilimento di Osoppo (Udine) del Gruppo Pittini, leader nella produzione di acciai, ha riavviato la propria attività già da inizio aprile, consentita in virtù del codice Ateco che fa rientrare la fusione dei rottami ferrosi nelle attività di trattamento dei rifiuti, rientrante già nei precedenti decreti del Governo tra quelle escluse dal lockdown.
A fine marzo era ripartita la produzione con riapertura parziale dei reparti produttivi di Lima Corporate, la società con sede a San Daniele del Friuli operante a livello globale nella produzione di dispositivi medici in grado di offrire soluzioni ortopediche ricostruttive e su misura. La scorsa settimana hanno ricominciato l'attività con il via libera della Prefettura le aziende del Gruppo Danieli di Buttrio - Danieli, Danieli Automation e Abs. Il gruppo si è organizzato con un rientro scaglionato in azienda per i dipendenti, in parte ancora in smart-working o in ferie.
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