Il gioco d’azzardo è la nuova “droga legale”
Oggi in Italia sono oltre 15 milioni i giocatori d'azzardo abituali, 2 milioni quelli a rischio patologico e circa 800 mila i giocatori già malati.
Il giocatore tipo fa parte delle fasce più fragili e deboli della società ed è soprattutto maschio. La categoria maggiormente in pericolo però è quella adolescenziale, oltre il 47,1% ammette di giocare.
Il gioco d'azzardo patologico è considerato come una vera e propria forma di "dipendenza senza droga". Infatti, in una significativa analogia con la dipendenza da sostanze, sono state evidenziate forme di assuefazione (bisogno di scommettere cifre più alte) e di astinenza (sudorazione, tremori, tachicardia, ansia) in giocatori in cui il gioco stesso viene impedito.
La massiccia invasione di poker-machine, l'enorme crescita dell'offerta di possibilità legali di scommesse (lotto, gratta e vinci) alimenta le speranze illusorie di molti in uno scenario di profonda crisi economica.
Ma, allo stesso tempo, è impensabile intervenire sulle problematiche legate al gioco d'azzardo attraverso un'ottica proibizionista che, oltre a risultare estremamente impopolare, priverebbe lo Stato di ingenti risorse economiche, visto che le entrate per il gioco del lotto e affini costituiscono una vera e propria forma di tassazione parallela.
Rispetto al totale delle entrate tributarie, quelle provenienti dall'azzardo sono pari al 2,5 % . Nel 2014 sono stati incassati oltre 10 miliardi di euro e 8,1 miliardi nel 2013. Lo Stato prevede di raccogliere, dal gioco d'azzardo, 35,7 miliardi nei futuri tre anni.
Se pensiamo al problema del giocatore compulsivo in analogia al problema delle tossicodipendenze appare evidente che lo "spacciatore" più importante risulterebbe lo Stato stesso, mentre il giocatore coinvolto sarebbe la persona da aiutare.
Potrebbe mai lo Stato rinunciare a simili introiti per il bene e la salute della collettività? Intanto la “droga legale” continua a mietere vittime e a distruggere intere famiglie.
Alice Rossi
III AES Liceo Slataper
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