Il giallo di Liliana Resinovich: le quattro domande che hanno riaperto il caso

Laura Tonero
Liliana Resinovich
Liliana Resinovich

TRIESTE Il 5 gennaio 2022 il corpo di Liliana Resinovich veniva avvistato in un angolo del parco ex Opp a Trieste.

A due anni dal ritrovamento a far luce sulla morte della donna potrebbe essere ora la nuova perizia medico-legale che l’antropologa forense Cristina Cattaneo è chiamata a stendere, coadiuvata dai professionisti Stefano Tambuzzi, Biagio Eugenio Leone e Stefano Vanin ai quali il sostituto procuratore  Maddalena Chergia conferirà l’incarico di consulenti il prossimo 26 gennaio, come anticipato ieri dal Piccolo.

Il cadavere di Liliana Resinovich verrà riesumato: la nuova svolta delle indagini
Liliana Resinovich

La riesumazione del cadavere avverrà indicativamente a inizio febbraio. Dal cimitero di Sant’Anna la bara verrebbe trasportata all’obitorio dell’Università di Milano dove Cattaneo svolge di solito gli esami autoptici.

La perizia è senza dubbio la regina dei nuovi accertamenti prescritti dal gip e allegati alla sua decisione di non archiviare il caso, come chiesto invece dalla Procura. Se il nuovo collegio peritale dovesse confermare le conclusioni raggiunte in passato dal medico legale Fulvio Costantinides e dal radiologo Fabio Cavalli, difficilmente potrebbe essere confutata la tesi della morte volontaria.

Costantinides e Cavalli, ipotizzando un decesso per asfissia da sacchetto, avevano indicato l’assenza «di chiare evidenze oggettive omicidiarie portate da terzi» e di «alcunché che concretamente supporti l’intervento per mano altrui». Dunque, suicidio.

Il marito di Liliana: «Ben venga la riesumazione. Poi lasciatemela cremare»
Sebastiano Visintin, marito di Liliana Resinovich

Il gip aveva però disposto ulteriori accertamenti, 25 in tutto, tra cui il confronto tra lla traccia di Dna rinvenuta sul cordino usato per allacciare i sacchetti in testa e il profilo genetico di Fulvio Colavero, l’amico che aveva dato l'allarme di scomparsa sui social, e Piergiorgio Visintin, figlio del marito di Liliana, Sebastiano. Al test del Dna erano già stati sottoposti il marito, l’amico Claudio Sterpin e il vicino di casa Salvatore Nasti.

L’amico Claudio: «Adesso attendiamo la verità: per me Liliana è stata colpita e uccisa»
Claudio Sterpin

1) Il decesso è avvenuto il giorno della scomparsa?

La pensionata 63enne è morta lo stesso giorno della sua scomparsa, ovvero il 14 dicembre 2021, o tra le 48-60 ore prima del 5 gennaio 2022, giorno del ritrovamento del corpo, come indicato dai primi consulenti della Procura? È il quesito chiave a cui il nuovo esame autoptico dovrà dare risposta, anche attraverso la riesumazione del cadavere. Un tentativo estremo, visto che sono passati due anni dalla morte, per non lasciare nulla di intentato, che potrebbe essere effettuato attraverso il prelievo del midollo osseo e una valutazione quindi della cellularità.

2) Il cadavere è stato congelato prima di finire tra i rovi?

Per valutare se il corpo sia stato sottoposto a processi di congelamento, tali da poterlo conservare dal 14 dicembre 2021 agli inizi del 2022, verranno effettuati - come suggerito dai medici legali Vittorio Fineschi e Stefano D’Errico, i professionisti ai quali il fratello e la nipote di Liliana hanno affidato la perizia medico legale utile a presentare opposizione alla richiesta di archiviazione fatta dalla Procura - anche degli accertamenti di immunoistochimica, attraverso delle reazioni anticorpali su alcuni prelievi che erano già stati effettuati da Costantinides.

3) Come spiegare il sangue al naso e la palpebra tumefatta?

Cristina Cattaneo è chiamata anche a dare una lettura dei segni trovati sul volto di Liliana. La palpebra destra è «apparentemente tumefatta», annotano Fulvio Costantinides e Fabio Cavalli, e vengono individuate tracce ematiche alla narice destra. La lingua presenta una «apprezzabile piccola infiltrazione emorragica muscolare anteriore», e «si nota infiltrazione emorragica a livello di muscolo temporale sinistro e la presenza di piccole petecchie emorragiche». Questi segni sono conseguenze di un decorso fisiologico post mortem o di una possibile colluttazione.

4) E’ morta per i sacchetti sistemati sulla testa?

Lliana è morta per quel sistema di sacchetti sistemati sulla testa, qualcuno le ha fatto del male, è stata soffocata oppure ha avuto un malore, non è stata soccorsa e poi è stata sistemata in quel modo del parco dell’ex Opp? Cattaneo confermerà le conclusioni di Costantinides e Cavalli? Per i due professionisti nei polmoni «non si rilevano segni macroscopici di soffocamento, in tal caso la sofferenza interstizio-alveolare sarebbe stata molto più evidente», concludendo per una morte asfittica tipo spazio confinato, tecnicamente definita “plastic bag suffocation”.

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