Il giallo della morte di Liliana Resinovich, la Procura di Trieste chiede l’archiviazione del caso

Secondo le indagini Liliana si è allontanata autonomamente con l’intenzione di porre fine alla propria vita. Il marito Sebastiano: «Non avevo colto alcun segnale particolare»

Gianpaolo Sarti Laura Tonero
Liliana Resinovich
Liliana Resinovich

TRIESTE La Procura di Trieste ha chiesto l'archiviazione sul caso di Liliana Resinovich, trovata morta il 5 gennaio di un anno fa nella boscaglia dell'ex ospedale psichiatrico e sparita di casa il 14 dicembre. La donna, come noto, era infilata in due sacchi neri delle immondizie e aveva la testa avvolta da due sacchetti di nylon.

il documento in procura
La morte di Liliana Resinovich, tumefazioni e sangue sul volto: «Ma non sono segni di violenza»

Il pm Maddalena Chergia aveva aperto un fascicolo per sequestro di persona.
Ora, a oltre un anno dalla scoperta del cadavere e concluse le indagini, la richiesta di archiviazione.
"L'attività investigativa si è protratta per oltre un anno - scrive in un comunicato il procuratore Antonio De Nicolo - ed è stata condotta senza risparmio di energie da parte della Squadra mobile della Questura di Trieste. Nulla è stato trascurato di ciò che poteva essere ragionevolmente intrapreso per giungere a una compiuta descrizione delle circostanze della scomparsa e per l'individuazione dei possibili reati commessi in suo danno".
All'esito dell'indagine, "la sola ricostruzione degli eventi consegnata dagli atti processuali, è quella dell'intenzionale allontanamento della signora Resinovich dalla sua abitazione e dall'altrettanto intenzionale decisione di porre fine alla propria vita".
Lilly, insomma, si è suicidata.
Queste le conclusioni a cui sono giunti gli inquirenti.

«La strada era ormai tracciata, si era capito che la Procura andava in quella direzione, ma avrei preferito venissero chiariti molti dettagli, perché in questo modo si continuerà ad alimentare la cultura del sospetto». Sono le prime parole di Sebastiano Visintin, marito di Liliana Resinovich, alla notizia che la Procura di Trieste ha chiesto l’archiviazione del caso. «Sapere che mia moglie si è tolta la vita mi fa molto male ‒ aggiunge ‒: io non avevo colto alcun segnale particolare, se non gli alti e bassi che Liliana ha sempre avuto. Non auguro a nessuno di vivere quello che ho passato nell’ultimo anno e, come ho detto molte volte, più di qualcuno dovrà chiedermi scusa».

Visinitin, turbato appena è circolata la notizia, questo pomeriggio (martedì grasso) seguirà la sfilata di Carnevale in centro a Trieste «per distrarmi ‒ sostiene ‒ e continuare a fare quello che avrei fatto con mia moglie».

E aggiunge che «per mantenere vivo il suo ricordo, continuerò a pubblicare le fotografie che la ritraggono nei nostri viaggi, nelle nostre gite, quando eravamo felici».

Ecco il comunicato della Procura di Trieste:

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Il giallo di Lilly, un anno fa la scoperta del corpo: il mistero è ancora nascosto nel bosco

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