Il giallo dei resti alla Camera, in sospeso il destino della Di Centa
TRIESTE. Inutile stracciarsi le vesti urlando contro i “visitors” calati dalle segreterie nazionali a succhiare come zecche la rappresentanza territoriale. Stavolta il perverso conto dei resti interregionali alla Camera - in scia al premio di maggioranza che a Montecitorio si spalma in tutta Italia - rischia concretamente di levare una poltrona parlamentare al Friuli Venezia Giulia. Da venti a 19, con Manuela Di Centa a casa. Un danno politico, una beffa psicologica, se è vero che in questa tornata elettorale la Regione si era vista imporre un solo “visitor” e non più due come nel 2008. Quel 2008, scherzo del destino, nel quale a fronte di un Frattini calato dall’alto Berlusconi aveva ricambiato garantendo fuori dal Friuli Venezia Giulia un posto al sole in lista, sempre per Montecitorio, alla stessa Di Centa. Venti parlamentari erano e venti erano rimasti, allora. Adesso non si sa. Non è un fatto di scelte politiche, ma di calcoli matematici.
L’indomani dello spoglio èil giorno del “giallo” Di Centa, perché lo scranno che balla è quello assegnato, in un primo tempo, all’olimpionica di Paluzza. Balla parecchio e - stando alle indiscrezioni che rimbalzano da ambienti ministeriali fin nelle stanze dei bottoni del Pdl regionale - dovrebbe continuare a farlo fino a oggi.
Proprio stamani, in effetti, si dovrebbe sapere che fine farà il 13.mo seggio destinato, al Friuli Venezia Giulia, alla Camera. Attenendosi ai meri conti, al netto di variabili extraregionali, sarebbe “roba” del Pdl, che potrebbe così portare a Montecitorio due e non una testa sola. La Di Centa, quindi, oltre alla capolista Savino. Ma al mattino iniziano a circolare voci e tweet che danno la campionessa fuori. Fatta fuori dal gioco dei resti nazionale che andrebbe a ingrassare invece, con un posto in più, la rappresentanza dei deputati sardi. «La questione non è chiusa, aspettiamo», si fa forza a ora di pranzo il coordinatore regionale del partito Isidoro Gottardo. «Non c’è ancora nulla di ufficiale», ribadiscono da casa Di Centa. Nel frattempo, nel pomeriggio, l’agenzia Ansa pubblica un servizio sugli ori olimpici presenti in Parlamento. Manuela c’è. Ma le voci e i tweet che dicono il contrario incalzano. «Non raccontano niente di ufficiale, la questione resta aperta, si presume, fino a domani», chiama tempo alla sera, lo stesso Gottardo.(pi.ra.)
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