Il “giallo” dei posti macchina in via Murat

I costruttori: «Non sappiamo chi li stia mettendo in vendita». Scongiurato il taglio degli alberi secolari
Di Furio Baldassi
Lasorte Trieste 23/04/15 - Via Murat, Area destinata a Parcheggio
Lasorte Trieste 23/04/15 - Via Murat, Area destinata a Parcheggio

Si tinge quasi di giallo la vicenda del nuovo parcheggio di via Murat. Con uno sviluppo inaspettato che, pare, dovrebbe approdare addirittura sui tavoli della Procura.

Andiamo per ordine, comunque. La notizia dell’imminente costruzione di diciotto posti macchina nel triangolo verde antistante all’ex Talassografico aveva sollevato nei residenti una levata di scudi generale e una selva di proteste che andavano dallo scempio ambientale, col probabile taglio degli alberi, al fattore inquinamento, in un’area in sofferenza da anni a causa del limitrofo cantiere di Campo Marzio.

Uno si chiederà: com’era trapelata la notizia? Tramite dei volantini infilati nella cassetta delle lettere ad opera di tali R.S Immobiliare e Soluzioni immobiliari che, apparentemente, trattavano la vendita dei 18 posti al prezzo di 20mila euro più Iva. Volantini che avevano creato già un certo interesse almeno tra alcuni residenti.

Solo che, pare, la vendita di quei nuovi, ambitissimi posteggi spetta a tutti meno che a coloro che li stanno commercializzando. «Ci è venuto un colpo quando li abbiamo visti - racconta il costruttore che realizzerà l’opera, assieme al progettista dell’intervento, l’architetto Giorgio Fragiacomo - perchè noi non abbiamo autorizzato assolutamente nessuno a vendere i posti macchina che stiamo realizzando! Abbiamo provato a chiamare i numeri scritti sul volantino e ci ha risposto una persona sostenendo che stanno raccogliendo le adesioni... A questo punto lunedì (domani ndr) andremo di filato in Procura a fare una denuncia».

Sbollita la rabbia, è lo stesso architetto Fragiacomo a tranquillizzare gli abitanti di via Murat. «Abbiamo fatto un progetto che più rispettoso dell’ambiente non potrebbe essere. Non solo non tagliamo gli alberi ma ne aggiungeremo degli altri. Quelli secolari, ovviamente, resteranno intatti al loro posto. Verranno eliminate solo le tuie che stanno al centro dell’aiuola, giovani e sacrificabili ma che a loro volta verranno sostituite da alcuni lauri, almeno tre carpini e tre crategus longina e cespugli di viburno di due tipi. Mi pare dunque che l’area resterà verde, con gran pace dei padroni di cani che la usano, diciamo così, intensamente...».

Una piccola nota polemica, peraltro subito smorzata. Fragiacomo, anzi, conferma che l’area sarà regolarmente attraversabile dai pedoni, e che gli unici blocchi riguarderanno gli stessi posti macchina che avranno dei dissuasori con chiave. «Recinteremo l’area - aggiunge ancora il progettista - solo per il lasso di tempo necessario a ultimare i lavori, ma poi verrà subito riaperta».

Si smorza, infine, anche il timore della colata d’asfalto in mezzo al verde. «In realtà - dice il progettista - faremo un pavimento in ghiaietto drenante, con un impatto visivo inesistente e soli venti centrimetri di riporto di terra. E l’area sarà illuminata. Tutto qui».

Un ultimo mistero. «Quest’area era dal Demanio, e da loro l’abbiamo comperata. Ma ci ha lasciato perplessi trovare un contatore dell’Acegas e un’impianto d’acqua che irrora le piante. Magari l’ha messo il Comune, forse sono convinti che l’appezzamento sia loro...»

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