Il ghiaccio sul peschereccio prodotto con acqua di mare

Un macchinario che sforna la “granita”: sfrutta il calore del motore delle barche Il progetto dell’isontina Its, assieme ad altri partner europei, finanziato dall’Ue
Di Giulio Garau
Bonaventura Monfalcone-20.06.2015 Arrivo del pesce-Mercato ittico-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura
Bonaventura Monfalcone-20.06.2015 Arrivo del pesce-Mercato ittico-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura

Una macchina del futuro, che viene dal passato, e che presto, grazie a un inventore monfalconese, Claudio Fontana, andrà sul mercato a servizio dei pescherecci, trasformerà il mare in una “granita di ghiaccio” per conservare il pesce e portarlo fresco fino alle nostre tavole.

Tutta colpa dei motori Stirling, un motore ad aria calda alternativo a combustione esterna, un evoluzione dei motori ad aria calda che erano usati in Inghilterra durante la prima rivoluzione industriale. Robert Stirling, questo il nome del primo inventore, ideò un recuperatore di calore che consentì di migliorare notevolmente il rendimento del motore.

«È un macchinario con un generatore elettrico e noi siamo riusciti a usare i fumi caldi di scarico dei motori delle barche - spiega Fontana - il fumo colpisce una parte calda del motore che all’interno contiene elio in pressione. Questo rigenera il calore ceduto e crea una differenza di pressione che mette in moto il meccanismo e produce energia elettrica grazie a un circuito di raffreddamento a differenza di temperatura».

Ci si perde nelle spiegazioni tecniche di Fontana, monfalconese che ha fondato prima una ditta individuale a Ronchi dei Legionari, la Its, Innovative Technological Systems e che poi ha aperto una consorella,con lo stesso nome, nel comprensorio dell’Area Science Park all’autoporto di Gorizia. «Fabbrichiamo l’energia elettrica con lo scarto dei fumi di combustione dei pescherecci - racconta - e grazie a un progetto europeo che era partito nel 2014, da oltre un milione e 300mila euro abbiamo ricevuto un cofinanziamento. Abbiamo perfezionato questo motore e con l’energia elettrica alimentiamo un’altra macchina sperimentale che trasforma l’acqua di mare in ghiaccio che serve ai pescherecci, soprattutto quelli del Nord, che stanno fuori una settimana e hanno bisogno di conservare il pesce».

Questa macchina sperimentale elaborata dalla Its preleva l’acqua salata e non fa cubetti di ghiaccio, ma grazie a una particolare pompa di calore che porta l’acqua a temperatura di -3 gradi ricava una sorta di granita liquida altamente refrigerante.

«Siamo l’unica aziende al mondo, forse una delle poche in realtà - aggiunge Fontana - che è riuscita a modificare i motori Stirling che funzionano con la differenza di temperature a meno di 400 gradi. Eravamo partiti nel 2008 con questa idea, siamo riusciti a realizzare dei nuovi motori e poi abbiamo fatto il salto finale quando ci siamo trasferiti all’Area Science Park a Gorizia, abbiamo ottenuto il cofinanziamento della Ue ed ora, a giugno, abbiamo completato il prototipo».

Per fare questi due macchinari la Its ha investito qualcosa come 1,5 milioni di euro. Il costo finale del prototipo si aggira sui 60-70mila euro. «Ma il nostro obiettivo - insiste Fontana - è arrivare alla produzione in serie con un prezzo che non superi i 18mila euro».

La Its di Fontana lavora con un consorzio di aziende straniere e vari enti di ricerca e sono coinvolti Ungheria, Spagna e altri ancora. «Un’azienda svedese ha sviluppato un componente - aggiunge Fontana - i tedeschi invece la macchina per il ghiaccio. Mentre un gruppo di olandesi con un peschereccio ci ha dato le indicazioni su come lavorare».

In queste settimane parte la fase dei test del macchinario che dovrà essere installato su un peschereccio per vedere come funziona. Il prototipo è stato ultimato in giugno, è nella sede imballato e pronto ad essere portato su un peschereccio per le prove.

La Its è impegnata in maniera serrata a mettere a punto questo macchinario, ma non ha perso di vista in realtà altri progetti che vorrebbe realizzare.

«Dopo questo - conferma Fontana - abbiamo pensato a una nuova idea. A settembre infatti partirà un nuovo progetto europeo da 8 milioni che punta a ricavare l’energia elettrica dal recupero dei rifiuti. E noi con la Its abbiamo pensato di mettere a punto un sistema che utilizza i rifiuti dell’umido».

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