Il gelicidio crea nuovi posti di lavoro in Slovenia
TRIESTE. La calamità naturale che ha colpito la Slovenia lo scorso mese di febbraio con il gelicidio che ha distrutto quasi l’intero patrimonio forestale del Paese e ha danneggiato pesantemente le infrastrutture elettriche diventa oggi una nuova opportunità di lavoro per 800 persone. Tante, infatti, saranno assunte a tempo determinato per operare nella lunga fase della ristrutturazione di boschi e foreste. Il costo sarà di 8,6 milioni di euro che si vanno ad aggiungere ai 36.3 milioni di euro previsti per il taglio di quasi 9,3 milioni di metri cubi di foresta.
I datori di lavoro che assumeranno un disoccupato dalle apposite liste presenti agli uffici del lavoro avranno dal governo una sovvenzione pari a 5mila euro per lavoratore. I contratti di lavoro dovranno essere sottoscritti entro il prossimo 15 novembre e dovranno avere una durata minima di 12 mesi per 40 ore settimanali. I neo-assunti non potranno svolgere operazioni pericolose come il taglio degli alberi nei boschi del quale si occuperà il personale specializzato dell’Agenzia delle foreste statale, aiuteranno altresì nel raccogliere i fusti tagliati e nella pulizia del sottobosco.
Il lavoro che attende la Slovenia è enorme. Dicevamo dei 9,3 milioni di metri cubi di foresta che devono essere tagliati. Il direttore dell’Agenzia per le foreste Damjan Oražem, nell’illustrare l’operazione, ha spiegato che bisognerà tagliare circa 3,1 milioni di metri cubi di conifere e 6,2 milioni di metri cubi di latifoglie. A causa della corteccia sarà estremamente problematico operare sulle conifere. Secondo il progetto saranno tagliate tutte le conifere che presentano più del 30% della chioma rovinato e le latifoglie che, invece, avranno rovinate più del 50% della chioma. L’opera di risanamento si articolerà in più fasi. La prima prevede per l’appunto il taglio degli alberi compromessi e lì dove sarà bisogno scatterà poi il rimboschimento naturale o “artificiale”. Secondo le prime stime bisognerà rinnovare oltre 900 ettari di foresta e si ritiene che ci sarà un elevato abbattimento di selvaggina visto che questa ostacola il rinnovamento dei boschi. Circa il 16% degli alberi compromessi sarà tagliato all’interno di foreste di proprietà dello Stato, il resto invece si trova in aree boschive di proprietà privata. Il danno per il patrimonio forestale ammonta complessivamente a 214 milioni di euro e fino ad oggi sono stati rimossi circa 900mila metri cubi di alberi. Secondo il direttore Oražem il lavoro sulle conifere durerà fino alla primavera del 2015 mentre quello relativo alle latifoglie andrà avanti fino al 2017. I magazzini sono pieni di legname ma dopo un momentaneo calo del prezzo ora, secondo il direttore dell’Agenzia delle foreste, non c’è da aspettarsi un ulteriore diminuzione. Su tutto i responsabili pongono l’accento sull’assoluta sicurezza con cui si cercherà di operare.
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