Il Gay Pride del Triveneto sbarca a Trieste. Dipiazza nega il patrocinio del Comune
TRIESTE. «Stiamo tornando», si legge sulla pagina ufficiale del Fvg Pride. La novità è che il palcoscenico scelto per la prossima edizione della manifestazione che riunisce tutta la comunità arcobaleno del Triveneto - gay, lesbiche, bisessuali, transgender, queer, intersessuali e asessuali -, è proprio quello di Trieste. A darne notizia gli stessi organizzatori che sui dettagli, però, mantengono per ora bocche cucite. Per avere maggiori informazioni bisognerà attendere mercoledì prossimo, il 23 gennaio, quando al Caffè San Marco i referenti dell'Arcigay Arcobaleno Trieste e Gorizia, Arcigay Friuli, Lune-Alfi e dell'associazione universitaria Iris terranno una conferenza stampa di presentazione dell'iniziativa.
Ad oggi, è dato sapere solo che, indicativamente, la colorata parata si dovrebbe tenere a cavallo tra i mesi di maggio e giugno. Dalla pagina internet ufficiale dell’evento non si estrapolano altre notizie. È attiva solo una raccolta di donazioni, ma il messaggio «Stiamo tornando» fa intendere che nei prossimi giorni, certamente dopo la conferenza stampa, quella pagina si “colorerà” nuovamente, con l’indicazione di una miriade di iniziative di avvicinamento e sensibilizzazione legate proprio al prossimo Fvg Pride. L’evento, come quello dello scorso anno a Padova e quello 2017 organizzato a Udine, vedrà sfilare lungo le vie cittadine i movimenti Lgbtqia della nostra regione ma pure del Trentino Alto Adige e del vicino Veneto. Non è esclusa la partecipazione di molte persone anche da oltre confine.
È indubbio che, come per l’edizione udinese del 10 giugno 2017, non mancheranno le polemiche. «Sarà un problema della questura e della prefettura - taglia corto da parte sua il sindaco Dipiazza -. Cosa farei se mi chiedessero il patrocinio del Comune? Ribadirei la linea già tenuta in occasione della precedente edizione della manifestazione». Ovvero, niente patrocinio. In occasione dell’ultimo Fvg Pride, infatti, il Comitato organizzatore dopo avere ottenuto il patrocinio dal Comune di Udine, - guidato allora da Furio Honsell - aveva avanzato richiesta di patrocinio agli altri capoluoghi regionali, con i quali era stato attivato un dialogo, incluso ovviamente il Comune.
«La giunta comunale - si legge nella risposta inviata allora dal Comune di Trieste agli organizzatori - non ha ritenuto di concedere il patrocinio del Comune di Trieste all’iniziativa in quanto la natura della medesima risulta confliggente con quanto espresso nel programma di mandato del sindaco». Una posizione che attirò al primo cittadino e alla sua maggioranza forti critiche sia livello regionale sia sul piano nazionale, ma rispetto al quale comunque Dipiazza e alleati non intendono fare dietrofront.
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