Il Gattile premia la “pasionaria” Brambilla

L’Associazione Il Gattile le consegnerà domani, alle 17, la quindicesima edizione del premio Margherita d’Argento, conferito ogni anno a una donna che si è particolarmente impegnata a favore dei gatti randagi. L’ex ministro Michela Vittoria Brambilla, presidente della Leidaa-Lega italiana difesa animali e ambiente, raggiungerà l’Oasi felina “Miranda Rotteri” di via Costalunga-Brigata Casale anche in nome dell’amicizia che la legava a Margherita Hack, l’astrofisica a cui si deve l’istituzione di questo premio.
Onorevole Brambilla, la sua è una lunga militanza in favore degli animali.
Il mio è un impegno trentennale, avendo sposato questa causa fin da bambina. Pensi che a soli 13 anni ho fondato la sezione di Lecco della Lega antivivisezionista. La vicinanza al mondo animale ha caratterizzato la mia vita e le mie battaglie politiche. Sono stata il primo tra i ministri italiani ad aver messo i diritti animali costantemente nell’agenda di governo e parlamento.
Quindi respinge le accuse di chi intravede nelle sue battaglie un certo tornaconto politico?
La causa animale non paga in termini politici, anzi. Sono abituata ad andare contro i vari portatori di interesse e devo dire che l’opinione pubblica si è spesso dimostrata più avanti della classe politica di questo Paese. È molto più redditizio parlare di legge elettorale piuttosto che dei diritti della gallina ovaiola che è costretta a passare la sua vita in una gabbia. La politica le considera delle istanze di serie C.
Eppure in Forza Italia sembra esserci stata una svolta animalista. Non mi dirà che il merito va attribuito a Dudù, Dudina e Harley, i tre cani di Silvio Berlusconi?
Il presidente mi è sempre stato alleato nelle battaglie animaliste. È un grande ambientalista e pacifista. Vero è che la presenza di Dudù l’ha cambiato. I sorrisi che fa ai suoi cani glieli ho visti fare solo ai nipotini. Ormai fanno parte della famiglia, sono coccolati e viziatissimi dal presidente e da Francesca (Pascale, ndr). E poi sono anche i miei bambini, perchè sono stata io a portarglieli.
Tornando al premio che riceverà domani, qual era il suo rapporto con Margherita Hack?
Era una donna straordinaria. Quando ho fondato insieme a Umberto Veronesi il movimento “La coscienza degli animali”, ho chiesto a molte personalità del mondo della scienza, della cultura e dell’arte di scendere in campo come garanti di questo manifesto. Margherita è stata una delle prime ad accettare. Questo percorso ci ha unito, al pari delle molte battaglie che abbiamo affrontato insieme, come quella per salvare i colibrì di Miramare.
A Trieste si discute con insistenza della necessità di abbattere i cinghiali. Cosa ne pensa?
È un sistema che serve solamente a fare un favore alle doppiette. Oltre a non essere eticamente accettabile, è molto pericoloso. Assistiamo ogni anno a tragedie che rappresentano uno degli effetti collaterali della caccia. Mi scrivono tantissime mamme, preoccupate perché si ritrovano i pallini da caccia in terrazzo. Ci sono altri metodi per contenere questi animali, come il controllo della loro riproduzione o il posizionamento di barriere affinchè non arrivino nei centri abitati.
Non crede che un animalismo esasperato a volte si accompagni a una certa indifferenza nei confronti delle persone?
C’è un tema che è fondamentale: la sostenibilità del pianeta. Leonardo da Vinci riteneva che l’uccisione di un animale fosse grave quanto quella di un uomo. L’uomo non è il padrone del creato, ne è il custode. Quindi dobbiamo considerare gli animali come dei soggetti portatori di diritti, al pari dell’uomo.
C’è ancora molta strada da fare in questo senso?
Sono convinta che ce la faremo e che l’Italia potrà essere d’esempio per tutta l’Europa. ©RIPRODUZIONE RISERVATA
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