Il Fvg sbarca nelle librerie di tutto il mondo con la “sua” prima Lonely Planet in inglese
La regione piace sempre di più ai viaggiatori: + 56% dal Regno Unito nel primo semestre 2023 rispetto all’anno scorso
TRIESTE «Una regione che ha davvero tutto», si legge nelle prime pagine di un volume che spazia da Italo Svevo al “capo in B”, dal formadi frant ai sardoni in savor, dai poli della neve alle spiagge. Il Friuli Venezia Giulia raccontato da Lonely Planet, la “bibbia” dei viaggi. In lingua inglese e con diffusione planetaria, ed è la prima volta.
L’interesse anglosassone
A confermare l’interesse del Regno Unito e di altri Paesi anglofoni per il territorio regionale, che già emerge dalle presenze turistiche: 211mila, in risalita dopo il Covid, nel 2022, di cui 27mila dalla sola Gran Bretagna a Trieste; un primo semestre 2023 da 32mila inglesi in Fvg, +56% sullo stesso periodo dell’anno scorso. Sergio Bini sarà oggi a Londra, al Langham Hotel, alla presentazione della «first ever Lonely Planet guide in English completely dedicated to the beautiful Fvg».
Il programma prevede un panel di interviste con l’assessore regionale al Turismo, il vicepresidente Experience di Lonely Planet Tom Hall e uno degli autori del testo, Luigi Ferrauto, presenti più di venti giornalisti inglesi tra Daily Mail, The Times, The Sun, Daily Telegraph, Independent, Decanter, Financial Times, BBC Travel, CNN, Nat Geo, Guardian, Forbes, Condé Nast, rappresentanti della Camera di commercio italiana a Londra, dell’Ice, del Fogolâr furlan e dell’enogastronomia locale.
La guida
La premessa è la prima edizione della guida Lonely Planet sul Fvg in italiano. È il 2014, il contesto è nazionale, ma i contenuti piacciono e si procede alla ristampa. Un anno dopo ecco la regione (unica meta italiana con Roma) nella top ten delle «destinazioni di cui tutti parleranno» secondo la casa editrice australiana, come da lancio del volume “Best in Travel 2016”.
La guida, sempre in italiano, viene aggiornata con una seconda edizione nel 2018, una terza nel 2021, tanto che il tema entra nell’orbita della divisione “global” della redazione.
La pubblicazione in lingua inglese
Al punto da convincere i piani alti di Lonely Planet a una pubblicazione in lingua inglese con diffusione di vasta scala. Da giugno la guida è infatti acquistabile nelle librerie britanniche, ma la si troverà anche in Irlanda, Stati Uniti, Canada, Australia e, con una tiratura minore, in altre parti del mondo. «Lonely Planet vanta nel mondo 150 milioni di guide e con la sua autorevolezza ha accompagnato in vacanza intere generazioni di turisti – commenta Bini –. Vedere il nome del Fvg sulla copertina di uno di questi prestigiosi libri di viaggio è motivo di grande orgoglio e al tempo stesso la migliore attestazione del lavoro svolto fin qui, dalla Regione e dal suo braccio operativo PromoTurismo, per migliorare posizionamento internazionale, attrattività e riconoscibilità del territorio».
I numeri
La testimonianza sono i numeri. Le presenze di turisti di lingua inglese erano 157mila nel 2015 e hanno toccato quota 236mila nel 2019. L’anno scorso, dopo la frenata da pandemia, sono risalite a 211mila (alle 27mila dalla Gran Bretagna a Trieste, si aggiungono le 11mila a Lignano). A Trieste il fattore James Joyce fa da “porta d’ingresso”, informa PromoTurismo.
Ma che cosa c’è di altro ad attirare soprattutto gli inglesi? «Oltremanica hanno ancora in mente l’immaginario della “dolce vita” e sono innamorati dei luoghi collinari, dove abbinare una natura dolce e gentile al buon cibo – spiega Ferrauto –. In Italia non c’è soltanto la Toscana e l’offerta del Fvg lo dimostra bene: territori molto diversi dal punto di vista naturalistico e storico, però a poca distanza tra loro e con prezzi più abbordabili».
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