Il Fvg festeggia 50 anni dello Statuto speciale Rivolta dei sindaci: basta aumenti di tasse

Contestato l’intervento del presidente della Corte costituzionale Gallo che aveva criticato lo scarso utilizzo della potestà locale in materia tributaria

Il Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia ha celebrato il cinquantesimo anniversario dello dello statuto di autonomia speciale, promulgato il 31 gennaio del 1963. La cerimonia, che ha visto la partecipazione delle massime autorità regionali e del presidente della Corte costituzionale, Franco Gallo, si è aperta con il discorso del presidente dell’assemblea regionale, Maurizio Franz.

«In questo momento storico in cui il modello delle autonomie, e del regionalismo nel suo complesso, - ha sottolineato Franz - è messo in discussione, dobbiamo cercare di valorizzare la nostra specialità». «Ritengo - ha aggiunto- che, in nome del coordinamento e contenimento della finanza pubblica, vi sia stato un attacco alla specialità. Una continua erosione di risorse che potrebbe portare a non garantire ai cittadini l’esercizio delle importanti funzioni in capo alla nostra Regione».

«Avete utilizzato poco la potestà autonomia in materia tributaria. È una scelta». Lo ha detto il presidente della Corte costituzionale, Franco Gallo, parlando al Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia. «Capisco che c’è preoccupazione di non aggiungere peso a peso - ha indicato Gallo, riferendosi alla capacità di imporre tributi da parte delle Regioni - ma devo aggiungere che le politiche fiscali servono all’autonomia politica: se non si svolge una funzione tributaria è difficile avere autonomia politica. L’autonomia tributaria significa l’autodeterminazione».

Le dichiarazioni del presidente della Corte Costituzionale Franco Gallo hanno però scatenato polemiche tra i sindaci delle città capoluogo del Friuli Venezia Giulia. «Il problema delle specialità regionali non è quello di aggiungere tassazioni locali a quelle nazionali, casomai quello di diminuire la pressione fiscale su cittadini e famiglie», hanno detto unanimemente. Furio Honsell, sindaco di Udine, nel ricordare che «Trieste ha subito in questi cinque anni il centralismo romano» ha spiegato «che ci sono ancora spazi per un nuovo regionalismo», mentre Ettore Romoli ha ribadito che «a noi serve una fiscalità di vantaggio per contrastare il divario esistente con la Slovenia». Carlo Pedrotti, sindaco di Pordenone, ha invece rilanciato sulla specialità: «forse bisognerebbe portare le regioni ordinarie al livello del Friuli Venezia Giulia, l’ultima delle speciali».

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