Il Fvg dichiara guerra alle nutrie: "Eradicate in tre anni"

Disegno di legge approvato a larga maggioranza dal Consiglio regionale: "Stop alla proliferazione e abbattimento dei mammiferi roditori che devastano argini e terreni agricoli". Contrari solo i 5 Stelle

TRIESTE Combattere la proliferazione delle nutrie, mammiferi roditori originari del Sud America dall’alimentazione prevalentemente vegetariana e amanti dell’acqua, che si sono insediate e diffuse anche in Friuli Venezia Giulia provocando seri danni all’ambiente e all’agricoltura: è l’obiettivo del disegno di legge della giunta Serracchiani, discusso in Consiglio regionale congiuntamente a una proposta di legge a firma Mara Piccin del gruppo di Forza Italia, e approvato a larga maggioranza: 34 sì, 5 no (M5S) e 1 astenuto (Novelli-FI). «Il provvedimento - ha specificato Diego Moretti (Pd), relatore di maggioranza - intende tutelate le produzioni zoo-agro-forestali, l’idrografia, le opere idrauliche attraverso il contenimento finalizzato all’eradicazione delle nutrie con l’utilizzo di metodi selettivi».

Verrà predisposto un piano triennale di eradicazione della nutria che conterrà modalità, criteri e misure e definirà metodi e soggetti autorizzati alla sua attuazione e che sarà monitorato per misurarne l’efficacia, ma anche per un controllo sanitario finalizzato alla prevenzione di malattie trasmissibili all’uomo.

Mara Piccin - relatore di minoranza - ha affermato di condividere gran parte del testo proposto dal comitato ristretto, anche se ci sono alcuni aspetti che hanno avuto bisogno di qualche approfondimento. Due problemi che andranno risolti, a giudizio di Mara Piccin, sono il controllo della nutria nelle aree urbane attraverso imprese di disinfestazione e una soluzione efficace anche alla proliferazione dei cinghiali e ai conseguenti gravi danni che provocano alle colture e ai pericoli che rappresentano per la circolazione stradale.

Pur nella consapevolezza che la nutria rappresenti un problema, contesta il provvedimento Ilaria Dal Zovo (M5S), anch’essa relatore di minoranza, «perché è sbagliato un approccio così settoriale, come se sopprimere tutti gli individui di una specie fosse sufficiente a riequilibrare il territorio e a conservare le comunità native».

«La modalità degli interventi - ha spiegato l’assessore Paolo Panontin - tiene conto degli scarsi effetti delle norme pianificatorie già in atto e si rapporta con un progetto scientifico dell’Università di Udine finalizzato al contenimento delle nutrie in modo non cruento per limitare i danni che provocano. Questo progetto, però, avrà tempi di realizzazione non immediati, quindi dobbiamo intanto concentrarci sull’obiettivo primario di contenere il più possibile una specie invasiva, non originaria, dannosa, che ha un alto indice di riproduttività e lo facciano estendendo il campo dei soggetti che possono provvedere alle azioni individuate, soggetti anche diversi dalla pubblica amministrazione, che però seguiranno una programmazione scientifica validata dall’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale), il massimo ente scientifico nazionale in questo campo».

Accolti dalla giunta regionale anche due ordini del giorno: sulla possibilità di indennizzare i danni provocati dalle nutrie e sul contrasto alla proliferazione dei cinghiali.

Riproduzione riservata © Il Piccolo