Il Fvg alza il gomito: a rischio un abitante su tre

Il nuovo piano della Prevenzione lancia l’allarme alcol in regione. Tra gli stili di vita scorretti la sedentarietà e l’inattività. Il 42% è in sovrappeso
Sale l'allarme alcol in regione: a rischio uno su tre
Sale l'allarme alcol in regione: a rischio uno su tre

Per essere una piccola locomotiva economica del Nord Italia noi del Friuli Venezia Giulia siamo piuttosto sedentari, spesso in sovrappeso. E tendiamo pure ad alzare il gomito. Niente che il sentire comune non sapesse già, per carità, ma fa impressione vederlo nero su bianco nella delibera 2670 che illustra il futuro piano regionale della Prevenzione 2014- 2018. Grazie alle ricerche del sistema di sorveglianza Passi (Progressi delle aziende sanitarie per la salute in Italia), il testo fa una radiografia della salute della popolazione regionale portando alla luce numerosi punti critici: i due terzi degli abitanti adulti hanno uno stile di vita poco movimentato se non sedentario, metà è in sovrappeso, uno su dieci è obeso. In generale gli atteggiamenti malsani hanno una connotazione sociale e di genere: colpiscono in prevalenza gli uomini, le persone con istruzione medio-bassa e in difficoltà economiche. Attività fisica e alimentazione sana sembrano ormai esser diventati un lusso.

Il piano regionale Il risultato è un quadro preoccupante che la Regione spera di correggere attraverso il Piano di prevenzione: «La delibera 2670 è il recepimento del piano nazionale - spiega l’assessore alla Sanità Maria Sandra Telesca - e nei primi mesi di quest’anno ne stabiliremo l’applicazione locale». La giunta ha previsto, in linea con quanto fatto nel 2014, che sia dedicato alla prevenzione il 5% della spesa sanitaria. «È un aspetto della riforma che vogliamo mettere in atto da subito - dice Telesca - sia per dare un segnale sia perché comporta un rapido calo delle patologie». Il lavoro di screening e le campagne preventive diventeranno obiettivi ufficiali dei direttori generali. «Nel complesso direi che le prime cose a cui dovremo lavorare saranno gli screening oncologici, diffondendo l’informazione anche con l’aiuto di farmacie e medici di famiglia. Inoltre la prevenzione in generale dovrà diventare anche un’attività ospedaliera».

Gli inattivi Ma qual è lo stato di salute dei cittadini destinatari del programma di prevenzione? Secondo il rapporto «solo un terzo delle persone 18-69enni (37%) ha uno stile di vita attivo, in quanto conduce un’attività lavorativa pesante o pratica l’attività fisica moderata o intensa raccomandata; circa un quinto è completamente sedentario (20%)». La sedentarietà cresce all’aumentare dell’età ed è più diffusa nelle persone con basso livello d’istruzione: «Un intervistato su 3 (35%) riferisce che un operatore sanitario si è interessato all’attività fisica che svolge - si legge nella delibera -. Il 31% è la percentuale di persone che dichiarano di avere ricevuto il consiglio di effettuare una regolare attività fisica».

Allarme alcol fra i giovani: bevono anche a 11 anni
Scende l'età media del consumo di alcolici tra i giovani (Foto di archivio)

I chili di troppo Il 42% delle persone fra i 18 e 69 anni presenta un eccesso di peso: il 31% è sovrappeso mentre gli obesi sono l’11%. Il rapporto spiega che l’eccesso di peso è un problema «significativamente» più frequente «negli uomini nella fascia con più di 50 anni, nelle persone con basso livello di istruzione e/o con molte difficoltà economiche». Nel periodo 2010- 2013 poco più del 50% degli intervistati in sovrappeso o obesi riferisce di aver ricevuto il consiglio di effettuare una dieta per perdere peso. Questa percentuale sale al 77% tra gli obesi, ma rimane bassa fra coloro che sono in sovrappeso (45%). Gli abitanti del Fvg, un po’ come i bambini, tendono a mangiare poca frutta e verdura: «Solo uno su dieci (12%) ne consuma la quantità raccomandata nelle linee guida per una corretta alimentazione, cioè cinque porzioni al giorno».

La passione per l’alcol L’astemio in Fvg è bestia rara: il 69% dei 18-69enni consuma alcol. «Complessivamente poco meno di un terzo della popolazione adulta (29%) può essere classificato come bevitore a rischio», prosegue la delibera 2670. Le categorie più a rischio sono «gli uomini, e persone con molte difficoltà economiche percepite e i giovani di 18-24 anni». In quest’ultima fascia d’età circa la metà dei giovani ha modalità di assunzione di alcol a rischio. I «binge drinkers» rappresentano il 16%: questa modalità di assunzione è più frequente nei giovani tra i 18 e i 24 anni (26%) e negli uomini (23% contro l’8% delle donne).

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