Il futuro della vita passa per la biomedicina
TRIESTE. Filo conduttore di questa quarta edizione di Trieste Next - che conta cento eventi in tre giorni con oltre 150 relatori e un centinaio di partner, in una città che vanta più di 30 istituti di ricerca con una media di 35 ricercatori ogni mille occupati - è "BIOlogos - The future of life", "Il futuro della vita", che porterà ad esplorare i nuovi scenari della biomedicina e delle biotecnologie e delle ricadute industriali della ricerca in questi settori.
Sarà quindi significativamente il "BioHighTech Companies Day" ad aprire la manifestazione venerdì (dalle 9 nel Salone di Rappresentanza del Palazzo della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia), con una giornata di incontro e dibattito su un comparto - il biomedicale, biotecnologico e bioinformatico - che nel solo Friuli Venezia Giulia riunisce 150 imprese, con oltre cinquemila addetti, un fatturato di ottocento milioni di euro e ritmi di crescita del +4% medio annuo: un cluster d'eccellenza che rappresenta l'unico distretto tecnologico italiano capace di raggruppare aziende e competenze scientifiche e socio-sanitarie che abbracciano tutte le scienze mediche, chirurgiche e della vita.
Dopo la Grande Crisi iniziata nel 2008 il mondo non sarà mai più come prima e interi settori industriali sono destinati a consolidare la migrazione che li ha portati verso i Paesi a basso costo del lavoro. L'Italia deve perciò ingegnarsi per ricreare con altri mezzi i posti di lavoro che vanno via via distrutti, e con "BioHighTech" il Friuli Venezia Giulia ha una carta particolarmente interessante da giocare. La formula è un neologismo che vuole intersecare tre segmenti che vengono abitualmente pensati come paralleli: il Bio-Medicale, cioè tutta la vasta gamma di prodotti per la sanità, dalle protesi ai reattivi chimici per le analisi, dalle unità di terapia intensiva ai prodotti erboristici, il Bio-Tecnologico, cioè l'utilizzo di essere viventi (lieviti, batteri, cellule vegetali e animali semplici e complesse) per sviluppare terapie o prodotti innovativi e la Bio-Informatica, cioè l'utilizzo di computer e software nei vari ambiti medici, dai big data alle analisi del dna, fino alle cartelle cliniche digitali.
Il momento di confronto sulle modalità con cui sono state ideate e sviluppate le attuali sinergie tra le aziende e le università, gli enti di ricerca e i sistemi socio-sanitari della Regione è organizzato da Cbm, Consorzio per la biomedicina molecolare, e Confindustria, con una trentina di aziende coinvolte, per proporre strategie future lungo le quattro traiettorie di sviluppo tecnologico dell'area "Smart Health" identificate dalla Regione.
Apertura di lavori con l'assessore regionale Loredana Panariti, il presidente di Cbm Edvino Jerian e il vicepresidente di Confindustria Venezia Giulia Diego Bravar; a conclusione di giornata atteso l'intervento del vicepresidente della Regione Fvg Sergio Bolzonello, seguito dalla sottoscrizione del primo "Accordo Quadro tra Università degli Studi di Trieste e Confindustria Venezia Giulia per lo sviluppo dei Cluster Regionali relativi alle Aree di Specializzazione Intelligente": a sottoscrivere l'accordo il rettore Maurizio Fermeglia e il presidente Confindustria Venezia Giulia Sergio Razeto, alla presenza del sindaco di Trieste Roberto Cosolini. Per il quarto anno consecutivo, Trieste Next torna sui temi del trasferimento tecnologico, per favorire lo scambio tra il mondo della ricerca scientifica e le aziende. Il Ridotto del Teatro Verdi ospita sabato (inizio ore 9.45) l'evento speciale La ricerca incontra l'impresa, curato da Cassa di Risparmio del Friuli Venezia Giulia e Intesa Sanpaolo, in collaborazione con la Cuoa Business School, insieme a Cortellazzo&Soatto. Al vasto parterre di imprenditori presenti saranno presentate cinque startup d'eccellenza del settore biotech selezionate tra i progetti internazionali del portale TechMarketPlace.
Nella mattinata anche la presentazione dello studio "Il biotech e il Nordest" di Stefania Trenti, della Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo. In chiusura il dibattito con Alberto Baban, Roberto Cosolini, Maurizio Fermeglia, Sergio Razeto e Rosario Rizzuto moderato da Paolo Gubitta.
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