Il futuro della Ferriera all’esame del Parlamento
TRIESTE Sul futuro della Ferriera accende i riflettori il Parlamento. Giovedì approderà in città, più precisamente nel palazzo della Prefettura, la Commissione Industria del Senato, presieduta dall’esponente Pd Massimo Mucchetti. La giornata sarà interamente dedicata alle audizioni con la presidente della Regione Debora Serracchiani, il sindaco Roberto Dipiazza, il prefetto Annapaola Porzio, Confindustria, le rappresentanze sindacali, associazioni e comitati ambientalisti.
Obiettivo della trasferta, passare al setaccio le prospettive di sviluppo dello stabilimento e affrontare, inevitabilmente, i nodi legati alle emissioni. «L'iniziativa si iscrive in un'indagine che abbiamo aperto da qualche tempo sull’Ilva e sulla situazione della siderurgia italiana più in generale - anticipa Mucchetti -. Dopo Trieste, infatti, ci recheremo, già il giorno successivo, all'acciaieria Arvedi di Cremona. Lo scopo è accertare lo stato dell'arte, tanto a Trieste quanto a Cremona, dei due principali stabilimenti del gruppo, per capire come vanno le cose in una delle realtà più importanti del Paese nel settore, visto che Arvedi è l'industriale italiano presente nella cordata promossa dalla Cassa depositi e prestiti per l'acquisizione dell'Ilva, assieme a Leonardo Del Vecchio e al gruppo indiano Jindal. In sostanza - precisa Mucchetti - l'interesse del governo e del Parlamento si focalizza sul gruppo Arvedi in quanto tale e sul gruppo Arvedi in quanto socio della cordata italiana che punta all'Ilva. I giochi si faranno a febbraio, di qui l'utilità di ascoltare ora le varie realtà del territorio».
Anche il tema ambientale sarà preso in considerazione. «Certo - conferma il parlamentare del Pd -, la questione è costantemente all’attenzione del Senato grazie all’attività della commissione preposta. Il nostro focus, però, sarà soprattutto sulle problematiche e le opportunità di carattere industriale. Un quadro che non può prescindere dall’impatto sul territorio circostante, ma nella logica che le produzioni ci devono essere. L’obiettivo è lavorare per renderle sostenibili sotto il profilo ambientale e della salute. E non tanto di perseguirne, di per sé, la chiusura. A noi - ripercorre ancora il senatore - interessa accertare prima di tutto quale ruolo, dal punto di vista industriale, potrà avere la Ferriera di Servola nell'ambito del gruppo Arvedi e della società nel suo complesso interessata all'Ilva. Vogliamo sondare il contesto. Per quanto riguarda il futuro di Servola, questo è un tema legato alla vocazione produttiva della città. Non a caso - conclude Mucchetti - ascolteremo pure la presidente della Regione e il sindaco, non solo sindacati e Confindustria. Non abbiamo pregiudizi di alcun genere. Siamo a Trieste per capire, non per fare operazioni partigiane».
All’attenzione della commissione arriveranno di certo anche le posizioni dei comitati di residenti di Servola. Residenti che, dopo l’aut aut lanciato da Giovanni Arvedi, si interrogano sul futuro dello stabilimento. «In realtà - commenta Linda Tagliapietra - alle affermazioni di Arvedi non credo molto. O, meglio, non credo siano risolutive. Perché se anche il suo gruppo decidesse davvero di andarsene, arriverebbe comunque qualcun altro e quindi saremmo punto a capo». Alessandro Ardetti è per metà contento e per metà preoccupato. «Se Arvedi lasciasse Treste e l’area a caldo venisse chiusa, non potrei che essere felice - afferma -, ma il prezzo sarebbe alto perché nessuno saprebbe cosa fare dei dipendenti. Prima di fermare la fabbrica bisogna dare un posto di lavoro alle persone, è gente che ha famiglia. Noi ci interessiamo anche a loro, non guardiamo soltanto ai nostri interessi». «Da un lato non vedo l'ora che chiudano tutto - rileva Renzo Pozzari, gestore del supermercato sulla strada - dall'altro mi domando cosa si potrebbe fare degli operai. Ma senza la Ferriera Servola sarebbe magnifica». Lorella Buzzai conferma, ma si chiede: «Com’è possibile che nonostante tutti i contributi pubblici investiti, i risultati siano sempre così insoddisfacenti?».
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