Il furgoncino frigo del gelataio Nunzio conquista le periferie di Trieste
TRIESTE È un’attività a suo modo speciale, figlia dell’attuale emergenza sanitaria ma che è concepita per proseguire pure in futuro, nata e cresciuta a partire dalla primavera 2020, durante il primo lockdown generale. Si chiama “Il gelato vagabondo” e lancia una diversa modalità di proposta e di vendita dei gelati artigianali, a prescindere dal Covid: la consegna a domicilio.
L’ideatore di questa singolare iniziativa è Nunzio Castiglione, classe ’81, che vanta diversi anni di esperienza nel settore della ristorazione, anche all’estero. L’anno scorso, di questi tempi, quando la normale circolazione in città era inibita, gran parte delle gelaterie già effettuava il servizio di consegna a casa. Ma ora, per il giovane imprenditore triestino, questo è diventato un lavoro “fisso”, che lo impegna 365 giorni all’anno. «L’idea di proporre un servizio di gelateria a domicilio permanente – afferma Castiglione – si è presentata durante il primo lockdown nazionale, quando la gente non poteva uscire di casa. Mi era venuta quasi per gioco, ed era diventata poi una sfida personale. In seguito si è rafforzata, con l’intento di offrire un servizio nuovo, per supplire alla carenza di bar, punti vendita e servizi primari, specie nella zona Est della città, in particolare tra Borgo San Sergio e Altura». Non solo un’attività temporanea legata al Covid, dunque, ma un servizio strutturato, con lo scopo di sopperire alla mancanza cronica di una serie di attività, soprattutto nella fascia orientale della periferia.
Nunzio, attraverso l’allestimento di un apposito furgoncino-frigo, non si limita solo a consegnare il gelato artigianale prodotto per lui da una rinomata gelateria muggesana, ma propone anche la colazione a domicilio, con panini, tramezzini e altre sfiziosità. Tutti «prodotti di qualità» che non necessitano di manipolazione e che, come nel caso delle brioches, vengono direttamente imbustate.
In Germania la vendita e la consegna a domicilio del gelato è già una tradizione: generalmente si tratta di un’attività lanciata da maestri artigiani provenienti dalla Val Zoldana, che girano con i loro automezzi e attirano l’attenzione suonando un apposito campanaccio. «Trieste è tra le poche città italiane – prosegue il giovane imprenditore – in cui però non si può “itinerare” né avere un posto fisso lungo la strada, come concesso invece in altri comuni, anche limitrofi: così i clienti mi contattano attraverso la pagina Facebook e io arrivo sotto la loro abitazione consegnando quanto richiesto». Ma “Il gelato vagabondo” inizia a essere conosciuto anche per i servizi offerti in occasione di eventi, come matrimoni e feste di compleanno. Il tutto accompagnato dalle sorprese garantite da “Mago Francesco”, il fratello di Nunzio, che si occupa del contorno tra palloncini, pop corn e zucchero filato.—
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