Il Friuli Venezia Giulia guida la riscossa della radio

“Regione in cifre” rivela che siamo i più accaniti ascoltatori d’Italia con i trentini mentre siamo gli ultimi per consumo di tv. Maglia rosa anche per la lettura di libri
Uno studio radiofonico. Il Fvg è la regione in cui è più alto l'ascolto della radio
Uno studio radiofonico. Il Fvg è la regione in cui è più alto l'ascolto della radio

I lettori di libri più accaniti d’Italia. E gli spettatori televisivi più svogliati. Gli abitanti del Friuli Venezia Giulia conquistano il doppio primato salendo sul podio anche per consumo di quotidiani, ascolto di libri e uso di Internet e pc. È quanto emerge dall’annuario statistico “Regione in cifre 2014” che conferma un altro primato ormai storico: il Friuli Venezia Giulia è una delle regioni più anziane d’Italia.

Il record di vecchiaia

La nostra popolazione è più giovane solo di quella ligure: l’età media a fine 2013 è di 46,2 anni (contro i 48,1 della Liguria) mentre l’indice di vecchiaia è di 191,8. Vale a dire che gli over 65 sono quasi il doppio degli under 14. Indicatori in continua crescita visto che l’età media è cresciuta di 0,2 anni rispetto al 2012 e l’indice di vecchiaia l’anno scorso è cresciuto di 2,2 punti e le stime dicono che nel 2014 crescerà ancora, con il rapporto tra anziani e giovanissimi che salirà a 194,9. Una dato che naturalmente finisce per influenzare negativamente la crescita naturale della popolazione: il tasso di mortalità è infatti pari a 11,6 (rapporto tra i decessi e gli abitanti della regione), superato anche in questo caso solo dalla Liguria, quello di natalità è di 7,7 (peggio di noi, oltre alla solita Liguria, anche Molise, Basilicata e Sardegna), con un tasso di crescita naturale di -3,9 e solo il saldo migratorio consente di avere una crescita totale della popolazione di 6,1, nettamente inferiore alla media nazionale.

Effetto crisi

La crisi morde anche in Friuli Venezia Giulia ma in linea di massima i cittadini della regione sono moderatamente contenti della propria condizione economica, o almeno lo sono più della media degli italiani. Il 56,6% considera adeguate le proprie risorse economiche, l’1,3% addirittura ottime: complessivamente solo in Valle d’Aosta, Trentino Alto Adige e Lombardia c’è una percezione del proprio stato economico migliore. Ma non c’è molto da gioire sotto questo profilo, perché in realtà il 42,9% della popolazione ha dichiarato che nel 2013 la propria situazione è peggiorata di poco mentre e c’è un 15,2% che la considera notevolmente peggiorata. Il Friuli Venezia Giulia resta comunque una regione molto “bancaria”, con 7,4 sportelli per ogni 10 mila abitanti, dato superato soltanto da Valle d’Aosta, Trentino Alto Adige ed Emilia Romagna.

Libri: in Fvg i lettori più forti d’Italia

La radio che passione

Solo in Trentino Alto Adige si ascolta più radio che da noi. Il Friuli Venezia Giulia è infatti la seconda regione italiana per fruitori radiofonici con il 63,9% mentre la televisione è guardata dal 90,5% della popolazione, dato più basso del Paese. Salgono in maniera sensibile i lettori di quotidiani (il 63,8% contro il 60,1% del 2012) e anche in questo caso solo in Trentino Alto Adige il dato è più alto. La nostra regione è prima in Italia per lettori di libri (56,4%) e sul “podio” anche per l’uso del pc e di internet (60% in entrambi i casi). Il cinema non è molto amato (il 46,0% li frequenta ma la media nazionale è di un punto più alta) mentre siamo al secondo posto in Italia per presenza alle manifestazioni sportive (29,3%), musei e mostre (34,1%) e siti archeologici o monumenti (26,5%) e terzi per frequentazione di teatri (22,5%) e concerti (31,0%).

La vittoria dei non fumatori

Il 52,0% della popolazione in regione non fuma e non ha mai avuto il vizio della sigaretta e a questi si aggiunge un 27,4% di ex fumatori. Un terzo degli uomini consuma bevande alcoliche quotidianamente (33,9%, appena sotto la media nazionale), mentre tra le donne il dato è del 13,6%, superiore alla media nazionale dell’11,7%. Il Friuli Venezia Giulia è secondo tra le regioni per partecipazione ad attività di associazioni culturali o ricreative (il 12,5% ha partecipato ad almeno una riunione in una o più realtà di questo tipo) ed è sopra la media nazionale anche per attività di volontariato (12,2%) e altre forme di associazionismo (4,7%) mentre si colloca leggermente sotto il dato italiano per le attività di natura ecologica, sindacale o per diritti civili e pace.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Il Piccolo