Il frate playboy deve restituire 1,3 milioni
SPALATO. Tempi cupi per il frate playboy della Dalmazia, al secolo fra Šime Nimac, che dovrà restituire 10 milioni di kune, poco meno di 1 milione e 300 mila euro, alla parrocchia dell’ Assunzione della Beata Vergine Maria di Bascavoda (regione di Spalato), di cui era il parroco.
Su verdetto del Tribunale comunale di Bencovazzo, diventato esecutivo lo scorso 7 ottobre, il frate francescano è stato ritenuto colpevole di avere intascato abusivamente 10 milioni di kune grazie alla vendita di più di 39 mila metri quadrati di terreno alla società commerciale Suncani Bast, lotti appartenenti alla predetta parrocchia (e dunque alla Chiesa cattolica croata) e dislocati nelle vicinanze della località di villeggiatura di Bascavoda, poco a sud di Spalato.
Come da noi già riportato, all’epoca in cui fra Nimac svolgeva le funzioni di parroco in questa località dalmata – nel 2012 – aveva venduto illegalmente 39 mila e 556 metri quadrati di terreno ottimamente posizionato e all’ insaputa delle autorità ecclesiastiche. Con il denaro (o parte di esso) pagato dalla Suncani bast sul conto della parrocchia, il religioso aveva sì messo a posto la chiesa dell’Assunzione, ma poi aveva cominciato a spendere e spandere l’enorme cifra, grazie alla sua amante, l’ avvenente impiegata di banca Jasmina Bilonic, che lo aveva aiutato a prelevare abusivamente il resto della somma.
Fra Šime non si era fatto pregare due volte dalla sua bella, acquistando un’auto e un motoscafo di lusso, con i parrocchiani che li vedevano beati e sorridenti mentre sfrecciavano lungo le strade di Bascavoda e dintorni, oppure navigare ad alta velocità a bordo dell’imbarcazione. L’allegra situazione è andata avanti per un bel po’, fino a quando i vertici dell’ Arcidiocesi di Spalato e Macarsca e del Provincialato francescano della provincia del Santissimo Redentore si sono accorti che qualcosa non quadrava.
Pronta la denuncia a polizia e procura, con il francescano che – datosi alla fuga – è stato arrestato in un alloggio di Zagabria. Finora i 10 milioni di kune non sono venuti fuori, mentre fra Nimac e la Bilonic al processo hanno dichiarato di non avere commesso nulla di illegale.
Sarà, ma intanto la parrocchia di Bascavoda ha chiesto in sede di Tribunale commerciale di Spalato la cancellazione del contratto di compravendita dei quasi 40 mila metri quadri. A reagire è stata anche l’azienda Suncani Bast che due anni e mezzo fa aveva regolarmente pagato il lotto.
Il suo avvocato ha chiesto alla Chiesa cattolica che il terreno resti di proprietà della Suncani, oppure che la parrocchia restituisca il denaro, interessi moratori compresi. Finora dalle autorità ecclesiastiche non è giunta risposta.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Piccolo