Il fiume che cambia il confine tra Italia e Slovenia
SAN FLORIANO DEL COLLIO. Quando la natura riesce a modificare confini e trattati. Siamo a San Floriano del Collio, una graziosa località in provincia di Gorizia, un minuscolo Comune di 800 abitanti dominato da coltivazioni vitivinicole di qualità.
Lì c’è il Barbacina, un piccolo torrente che ha una caratteristica peculiare: parte del suo corso coincide, infatti, con il confine di Stato fra Slovenia e Italia. Nulla di strano se non fosse che i lavori di regimentazione del corso d’acqua, che sono stati ultimati qualche anno fa, hanno finito con il “modificare” la linea di demarcazione tra i due Stati.
Che fare? Come risolvere una questione curiosa ma tremendamente imbarazzante perché causata da fattori esterni, indipendenti dalla volontà politica? Già nel dicembre del 2014 i due Stati avevano firmato un’intesa. In quell’accordo si confermava che il confine tra Italia e Slovenia avrebbe dovuto, comunque, corrispondere con la «linea mediana del torrente», nonostante le modifiche sopravvenute con il passare del tempo. Ma, in più, venne presa una decisione, assolutamente condivisa: dare vita a uno scambio di “superfici equivalenti” fra il Comune di San Floriano del Collio e Brda (Slovenia), terreni pari a 1.746 metri quadrati. In questa maniera ci sarebbe stata una mutua-compensazione e si sarebbe riusciti a fare soluzione alla questione.
Perché l’argomento (peraltro inedito) è tornato improvvisamente d’attualità? Perché la commissione Esteri del Senato sta procedendo, proprio in questi giorni, con la ratifica dell’accordo. «Praticamente, andremo a rettificare il confine fra i due Stati perché, nel frattempo, c’è stato un cambiamento del corso del torrente», spiega molto semplicemente il senatore Carlo Pegorer. L’iter, poi, avrà la sua continuazione perché l’intesa dovrà essere approvata dal Senato. La tempistica? Si parla di settembre, dopo la pausa delle vacanze. Quindi, la pratica passerà al vaglio della Camera per l’approvazione finale.
L’accordo, quindi, diventerà effettivo e il confine di Stato potrà essere rettificato.
Il Barbacina, un anno e mezzo fa (era febbraio), si guadagnò la ribalta delle cronache per un’altra questione. Negativa. Solfato di rame, quello che tradizionalmente in agricoltura è conosciuto e denominato “verderame” usato come antiparassitario su diverse piante, finì nel torrente di San Floriano del Collio e provocò un mini-disastro ambientale con grande morìa di pesci e crostacei. L’imponente sversamento, con la conseguente “massiva azione di inquinamento”, venne scoperto dalla Polizia provinciale e dal Corpo forestale regionale di Gorizia e ha interessò specificatamente proprio il Barbacina, che scorre tra Gorizia, San Floriano del Collio e la vicina Slovenia. L’intero ecosistema della zona, che godeva di ottima salute, subì un danno assai pesante: morirono morte molte specie di pesci, come cavedani e gamberi di fiume.
Molto probabilmente fu qualche sconsiderato a versare la sostanza nel corso d’acqua. Poi, non si ebbero più notizie dell’eventuale individuazione dei o del responsabile.
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