Il fisico triestino Lausi dirige il “Cern di Sesame”

A capo del primo acceleratore di particelle del Medio Oriente Attualmente ci sono tre linee operative per numerosi esperimenti
Una curiosa immagine geometrica: in fondo al reticolo spunta il volto del fisico triestino Andrea Lausi
Una curiosa immagine geometrica: in fondo al reticolo spunta il volto del fisico triestino Andrea Lausi

TRIESTE Per la seconda volta consecutiva il nuovo direttore scientifico di Sesame, il primo acceleratore di particelle del Medio Oriente, è un fisico triestino proveniente da Elettra Sincrotrone Trieste. A raccogliere il testimone di Giorgio Paolucci, che ha esercitato l’incarico dal 2014 a oggi, è infatti Andrea Lausi, che dopo essere stato selezionato tra diversi candidati dal consiglio di amministrazione internazionale di Sesame, è arrivato in Giordania, ad Allan, lo scorso mese per assumere questa nuova e prestigiosa carica. Laureato in fisica all’Università di Trieste, Lausi ha ricoperto numerose posizioni a Elettra dal 1996 a oggi, e in occasione di questa nuova nomina lascia anche la carica di presidente del gruppo di lavoro Rice dell’Association of European-Level Research Infrastructures Facilities.

Lo scienziato con la passione per la musica e le arti
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Il sincrotrone di Allan è il risultato di un progetto cui hanno collaborato Israele, Autorità nazionale palestinese, Cipro, Egitto, Iran, Giordania, Pakistan, Turchia e alcuni paesi “osservatori”, tra cui l’Italia, che ha fornito un contributo importante sia in termini di finanziamento che di know how. «Sesame è stato costruito a somiglianza del Cern di Ginevra con un duplice scopo - spiega Lausi -. In primo luogo l’obiettivo era quello di arginare la fuga di cervelli da questa regione, mettendo a disposizione dei suoi scienziati un sincrotrone sulla soglia di casa, e in seconda battuta quello di creare un ambiente ideale per la cosiddetta “science diplomacy”, riunendo in nome della scienza entità territoriali e politiche non sempre in accordo tra loro». Per il fisico, che è anche ideatore insieme alla clavicembalista Paola Erdas del festival di musica antica Wunderkammer, l’incarico di direttore scientifico di Sesame giunge in un momento significativo per l’infrastruttura: «Attualmente a Sesame ci sono tre linee di luce operative, che hanno già ospitato un numero significativo di esperimenti e una comunità di utenti ampia sia in termini di provenienza geografica che di discipline trattate - racconta Lausi -. Anche il numero di richieste ricevute dall’utenza in occasione dell’ultima call, circa 150, è molto buono. Ora si sta lavorando sulla costruzione di altre due linee di luce, che dovrebbero essere pronte entro il 2022. La sfida sarà inoltre quella di rafforzare l’utilizzo delle prime tre beamline, cercando di accorciare i tempi tra una call e l’altra, e di reperire i fondi per la costruzione di altre due linee di luce, che andrebbero così a completare Sesame con la classica suite di sincrotrone». —

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