Il fisco di Belgrado lancia la lotteria anti-evasori
BELGRADO. Come ridurre le dimensioni dell’economia grigia e colpire al cuore commercianti furbetti che evadono il fisco non emettendo scontrini? Una soluzione potrebbe essere quella di copiare la Serbia, dove sarà rilanciata in grande stile una inusuale iniziativa di grande successo, testata l’anno scorso, che usa come “arma” i consumatori che fanno la spesa nei negozi del Paese balcanico.
Consumatori che, costringendo gli esercenti a emettere sempre lo scontrino dopo un acquisto, potranno utilizzare il “racun”, la ricevuta, come biglietto di una sorta di lotteria. Con ricchi premi. È questo il succo dell’iniziativa battezzata “Uzmi racun i pobedi”, ossia “prendi lo scontrino e vinci”, lanciata lo scorso anno con un successo senza precedenti. Tanto che il governo di Belgrado ha annunciato di volerla replicare. “Uzmi racun i pobedi” è uno degli strumenti più forti in mano all’esecutivo «per combattere l’economia sommersa», hanno sottolineato le autorità serbe. I dati sembrano confermarlo, con un significativo +33% di utilizzo dei registratori di cassa nei negozi attestato nei mesi scorsi, un quarto in meno di infrazioni evidenziate dagli ispettori del Fisco e un +18,5% di utilizzo di bancomat e carte di credito per i pagamenti, sempre più preferiti ai contanti.
Secondo uno studio dell’Alleanza nazionale per lo sviluppo economico locale (Naled), inoltre, almeno quattro serbi su dieci hanno partecipato alla lotteria l’anno scorso, inviando la bellezza di 8,5 milioni di scontrini per partecipare al gioco nei primi mesi del 2017, al tempo del primo test. Ma il gioco quest’anno sarà assai ricco di premi e «significativamente più sostanziosi» rispetto al primo anno. Secondo il governo infatti si potranno vincere un «numero maggiore di automobili» e più «appartamenti». Il gioco è più serio di quanto si pensi, dato che per Belgrado avrebbe «rafforzato la cultura del pagamento delle tasse e il riconoscimento della sua importanza», oltre ad aver posto l’accento sulle «responsabilità» dei commercianti «per il bene dell’intera società».
Ma come funziona la lotteria? L’anno scorso – ma molto probabilmente anche nel secondo round del 2018 – era necessario raccogliere almeno dieci scontrini o dieci ricevute di un pagamento col bancomat, ognuna del valore di almeno cento dinari (poco meno di un euro) inviandoli agli organizzatori in una busta disponibile nelle filiali delle locali poste, già affrancata. Fra i 732 premi in lizza l’anno scorso, per un valore di 135 milioni di dinari (1,1 milioni di euro), si legge sul sito ufficiale dell’iniziativa, «appartamenti a Belgrado, Fiat 500 L, viaggi all’estero», da distribuire ai vincitori dopo estrazioni in diretta sulla Tv pubblica. Uno strumento, quello dei premi, che ha certamente un impatto positivo in un Paese dove, secondo un sondaggio dello scorso novembre, solo il 22% denuncerebbe un negozio o bar che non emettono ricevuta di pagamento. A meno che non ci sia qualche ricompensa in palio.
La lotteria anti-evasione balcanica che non è una novità assoluta. Già nel 2013, in Slovacchia, era stata lanciata la “Blockova lotéria”, equivalente locale di quella serba. Anche in Croazia, dal 2013 al 2015, era stato reclamizzato un gioco simile, “Bez racuna se ne racuna”, copiando simili iniziative anti-evasione varate in passato a Malta, in Cina e in Georgia.
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