Il Festival di Salute fa tappa a Trieste per raccontare la sanità del futuro

Appuntamento al Salone degli Incanti martedì 14 settembre alle 17.30
Gabriele Beccaria

TRIESTE Il grande viaggio del Festival di Salute continua. A Trieste la nuova tappa di un’avventura che il Gruppo Gedi vuole condividere con i lettori e le lettrici dei suoi quotidiani. Di scena c’è il Covid -19 e il suo impatto globale. Medico e scientifico, ma anche sociale e culturale.

Tanti interrogativi restano aperti e la voglia di sapere e capire è grande. Il virus ci fa paura e ci inquieta, condiziona la quotidianità e le decisioni collettive. A Trieste, martedì 14 settembre, al Salone degli Incanti, alle 17.30, scienziati e scienziate, personaggi-chiave di una città che ha fatto della ricerca scientifica una delle proprie vocazioni-chiave, si confronteranno su una serie di temi: a che punto è la pandemia, che cosa ci aspetta e gli scenari possibili.

Il 9 settembre, a Roma, e il 10, a Torino, i primi due incontri del Festival hanno aperto spiragli e portato in scena dati e informazioni preziose. Il titolo di questa serie di eventi, che proseguirà il 28 settembre a Padova e si concluderà a Genova il 7 ottobre, è eloquente: “Ritorno al futuro. La lezione di Covid e la medicina di domani”. L’obiettivo è ambizioso: ragionare sulle lezioni che abbiamo imparato e sulle contromisure che dovremo adottare. Se, com’è probabile, altre pandemie ci aspettano in un domani più o meno lontano, non potremo più farci cogliere impreparati. Tanti lettori e lettrici hanno partecipato ai primi due eventi e tanti altri si stanno iscrivendo. Le informazioni e gli aggiornamenti sono disponibili sull’hub Salute. Vogliono condividere lo spirito di questa iniziativa: sapere e ragionare, al di là dello tsunami di isterismi e fake news. Per esempio: perché dobbiamo accelerare la corsa alla vaccinazione? Quando dovremo ricorrere alla terza dose? Troveremo farmaci efficaci contro il virus? E quando lo debelleremo? A fare da guide in questa odissea medica e in questo thriller scientifico ci sono i giornalisti dei quotidiani del Gruppo e, naturalmente, del “Piccolo”. Tutti insieme. Per entrare in un futuro tutto da costruire.

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