Il “Far West” dei rifiuti tra distrazione e inciviltà
Più che una questione di abitudini, una vera e propria sfida culturale. Una battaglia che per essere vinta presuppone un vero e proprio cambio di mentalità. Stiamo parlando della raccolta differenziata dei rifiuti che, nella nostra città, rimane tuttora una sorta di montagna da scalare. L'obiettivo dichiarato dell'amministrazione comunale è quello di varcare a fine anno la fatidica soglia del 40 per cento. Proprio per questo, dalla scorsa estate è partita la raccolta dell’umido, con la posa sul territorio di oltre 2500 contenitori destinati ai rifiuti organici. A distanza di sei mesi, siamo andati a curiosare se il comportamento dei triestini in fatto di differenziata è migliorato. Ed abbiamo scoperto che, in parecchi casi, c'è ancora molto da lavorare.
Gretta Il nostro viaggio della “differenziata” inizia dal rione di Gretta. Ci soffermiano davanti alle isole ecologiche sistemate tra via Aquileia e largo Osoppo: notiamo subito che, se una parte dei cittadini fa il proprio dovere, altri continuano a comportarsi in modo indisciplinato. Nei cassonetti della carta ad esempio spuntano dei sacchi neri che contengono ogni genere di rifiuto: dalla plastica all'organico. I nuovi contenitori dell'umido, per molti, è come se non esistessero. Arriva una signora anziana che tiene in mano un sacchetto trasparente, nel quale si intravedono chiaramente degli avanzi di cibo, in particolare bucce di mandarini e di banane, oltre a salviette di carta: supera due contenitori dell’umido senza nemmeno guardarli, per poi gettare l'immondizia nell'indifferenziata.
Roiano Scendiamo a Roiano per vedere se le cose migliorano e ci piazziamo alla fine di via Barbariga, a due passi dalla Chiesa del rione. Passa un signore in tenuta sportiva che porta con sé due sacchi neri: nel primo ci sono dei rifiuti che poi con cura vengono differenziati nei diversi contenitori di carta, vetro e plastica. L'altro viene invece scaricato così come sta nel cassonetto dell'indifferenziata, ma all'interno c'è una notevole quantità di rifiuti organici. Anche questa volta nessuno si cura dell'umido. Pochi minuti dopo, una signora con un cane al guinzaglio fa la stessa cosa. E in effetti, sbirciando nel cassonetto grigio, c’è un po’ di tutto: dalle bucce di arance ai filtri del tè. Nel contenitore color antracite riservato all'umido invece solo pochi sacchetti trasparenti.
San Giacomo Arriviamo a San Giacomo, uno dei rioni più popolati della città. Diamo un'occhiata all’isola ecologica di via Caprin, all’altezza di piazza Puecher. In questo caso, non si può certo dire che i contenitori non siamo usati, visto che si presentano tutti stracolmi. Ben quattro peraltro per l’umido ed altri otto per gli altri tipi di rifiuti. Ma non vengono però sempre utilizzati nel modo corretto: nei sacchetti di rifiuti gettati nell’umido c’è anche qualcosa di troppo, come pacchetti di sigarette o pannolini. Mentre nel cassonetto dell’indifferenziata, tanto per gradire, spuntano cartoni, vetri, sacchi di plastica, oltre a vestiti e due borse piene di appendiabiti.
Barriera Scendiamo nel cuore di Barriera, in largo Sonnino, all'imbocco tra via Settefontane e viale D'Annunzio. Qui, al contrario, si capisce subito che i due bottini per l'umido sono poco utilizzati rispetto agli altri contenitori dell'immondizia. Anche in questo caso però se ne fa un uso non corretto: all'interno dell'indifferenziata ci sono infatti anche cartoni del latte, vasetti di yogurt e scarti di cucina. «Qui ognuno fa quello che vuole e se ne frega del senso civico - commenta un signore che abita da quelle parti -. Così non si va da nessuna parte».
San Giovanni Chiudiamo il nostro “tour delle scovazze” a San Giovanni, all'isola ecologica di Rotonda del Boschetto. I due contenitori dell'umido sono completamente vuoti: al loro interno non c'è nulla. In pratica invisibili. A fianco, nel cassonetto grigio dell'indifferenziata, si trova un po' di tutto, anche quello che non ci dovrebbe essere: dai cartoni alle ramaglie, passando per bottiglie e lattine. Poco più giù, all'altezza del giardino di piazza Volontari Giuliani, un’altra scena che non passa certo inosservata. Una decina di sacchetti di immondizie sono stati abbandonati a terra, a fianco dei bottini: peccato che tutti i contenitori per i rifiuti fossero vuoti o quasi.
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