Il “dono dell’ubiquità” della visitor De Santis, ormai triestina doc «Questa è casa mia»

La forzista, arrivata in giunta da sconosciuta alla vigilia del Natale 2018, ora è diventata un volto noto fra tagli del nastro, eventi e confronti  
Silvano Trieste 2018-12-28 Salotto Azzurro, conferenza stampa sul Capodanno e presentazione nuovo assessore, Francesca De Santis
Silvano Trieste 2018-12-28 Salotto Azzurro, conferenza stampa sul Capodanno e presentazione nuovo assessore, Francesca De Santis

TRIESTE Quando è approdata ai ranghi della giunta, alla vigilia di Natale dello scorso anno, più di qualcuno avrebbe scommesso che Francesca De Santis si sarebbe rivelata un fuoco di paglia. La forzista nominata a sorpresa dal sindaco Roberto Dipiazza per sostituire Maurizio Bucci, caduto sul campo delle “spese pazze”, ha dimostrato però di avere del nerbo a disposizione: giovane e donna, pur non essendo triestina si è scavata un ruolo come volto dinamico dell’amministrazione, presente tanto agli eventi pubblici quanto sui social. Orfana del turismo in seguito al rimpasto, le sue deleghe attuali, se usate con maestria, consentono una certa visibilità: grandi eventi, giovani, innovazione, partecipazioni societarie, pari opportunità. «Sicuramente ho scoperto che la politica mi piace», commenta.

Assessore, quand’è arrivata molti hanno triestinamente pensato “ma chi xe ’sta qua?”. Da allora però lei è diventata un volto conosciuto della giunta Dipiazza. Com’è avvenuta la metamorfosi?

Mi fa molto piacere che si pensi questo di me. Io in generale sono sempre stata orientata al lavoro. Questo incarico è un onore per me e mi sono impegnata da subito per fare del mio meglio. Ho capito fin dall’inizio il peso che avevo sulle spalle e cosa rappresentasse.

Lei ha esordito come amministratrice prendendo in mano il turismo lasciato da Bucci.

I primi due mesi sono stati i più difficili. Il turismo è un tema molto complesso e in una città come Trieste aveva già dinamiche consolidate. Ho cercato di dare il mio contributo da figura esterna a queste logiche triestine.

Lei non è triestina. In tanti si chiedono cosa c’entrasse con la città.

Ormai io vivo qui, qui ho la mia residenza e posso dire di essermi innamorata di Trieste. La considero la mia città. Dopodiché le critiche sono benvenute: sono più che disponibile ad ascoltare e a migliorare.

Alle volte è una maggioranza litigiosa. Va d’accordo con i colleghi?

Sì, devo dire che mi trovo bene con tutti. Certo, il mio gruppo mi ha accolto da subito con fare protettivo. Devo dire però che l’assessore alla Cultura e al Turismo Giorgio Rossi è quello che mi tratta in modo più paterno. Ecco, forse è lui il mio preferito.

Rossi ha ereditato le sue deleghe durante l’ultimo rimpasto. È stato traumatico?

No, Giorgio ha portato avanti il lavoro che io avevo impostato con molto rispetto, una cosa che ho apprezzato. D’altra parte è quello che avevo fatto anch’io all’inizio dell’anno quando ero subentrata a Maurizio, prendendo le redini del suo lavoro.

Le nuove deleghe?

Trovo che mi valorizzino. In fondo sono la donna più giovane della giunta e mi pare appropriato avere le deleghe ai giovani e alle pari opportunità.

I grandi eventi?

Ho ereditato dei begli eventi, basta guardare al successo del Festival Show. Posso dire per il momento che mi sto attivando per avere altri appuntamenti di grande richiamo nel corso del prossimo anno. Ma non voglio anticipare troppo. Anche per scaramanzia.

Cosa fa per le pari opportunità?

L’iniziativa di cui vado più orgogliosa è un convegno che sto organizzando assieme alla Prefettura e alla Questura per il prossimo 29 novembre. Tratterà di reati informatici e violenza sulle donne, un incontro che ai nostri tempi genera fenomeni come il revenge porn. Questo evento mi consente di mettere assieme due mie deleghe, quella all’innovazione e quella alle pari opportunità. Sono contenta che le istituzioni mi abbiano dato da subito il loro supporto, la Prefettura ha messo addirittura una sala a disposizione.

Giovani e partecipate?

Lavoro al regolamento della Consulta giovanile, in modo da renderla uno strumento più snello ed efficace. Le partecipate sono forse la parte più tecnica e meno stimolante, ma partecipo a tutte le riunioni su delega del sindaco.

Fra le incertezze nazionali e il caso Blasoni in Fvg è un momento difficile per gli azzurri. C’è un futuro per Forza Italia?

Penso che saremo la formazione determinante perché il centrodestra abbia la maggioranza di governo, tanto in Italia quanto in Fvg. Saremo l’ago della bilancia, quindi sì, credo che Fi abbia un ruolo importante.

Dopo questa esperienza cosa conta di fare?

Sicuramente ho scoperto che la politica mi piace. Sarò a disposizione del partito, anche per ringraziarlo dell’occasione che mi è stata offerta, una grande opportunità e un trampolino di lancio. Dopodiché guardo al futuro. Ho partecipato a dei concorsi pubblici e mi sono anche arrivate delle proposte di lavoro da parte di aziende triestine. Non ho accettato perché ho inteso questa parte del mio impegno politico in modo esclusivo. Ma non intendo vivere di sola politica in futuro. —

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