Il distretto Bio high-tech in mostra a Trieste Next
Una delle capitali europee della scienza non per 3, ma per 365 giorni all’anno. È la scommessa che la città fa usando il trampolino di “Trieste Next - Salone europeo della ricerca scientifica” che si ripropone nella quarta edizione tra il 25 e il 27 settembre. “Biologos - The future of life” è il tema su cui dibatteranno imprenditori e scienziati di fama mondiale tra cui il Premio Nobel 2014 per la Medicina Edvard Moser, oltre a ricercatori, filosofi, giornalisti e studenti. In totale 100 appuntamenti tra dibattiti, approfondimenti e laboratori con 150 relatori nazionali e internazionali e il contributo di più di 100 partner, oltre a un corollario fitto di spettacoli e mostre. Sarà però proprio “Trieste Next”, com’è stato annunciato ieri nell’affollata conferenza stampa di presentazione, anche la prima occasione in cui si presenterà ai cittadini, oltre che agli ospiti di tutto il mondo, la “Bio-valley” locale che ha il fulcro a Trieste, città che con le sue due università, gli oltre 30 istituti di ricerca e una media di 35 ricercatori ogni mille abitanti, superiore di oltre sei volte alla media europea che è di 5,7/1000, ha l’ambizione di divenire una delle prime città della scienza in Europa. «Il Centro di medicina biomolecolare - ha annunciato ieri il suo presidente Edvino Jerian - in collaborazione con Confindustria Venezia Giulia presenterà per la prima volta pubblicamente a casa, dopo averlo fatto già in sede internazionale a Philadelfia, il Distretto Bio-High-Tech che in regione conta oltre 150 imprese attive nei settori del biomedicale, biotecnologico e bioinformatico per un fatturato complessivo di oltre 700 milioni di euro e più di 5.000 addetti. Un settore che è cresciuto mentre l’intera economia era in crisi».
Per Trieste in particolare un asset formidabile di sviluppo perché come ha rilevato il sindaco Roberto Cosolini, «per la città questo tema rappresenta un esempio di incontro riuscito tra scienza e impresa considerando la presenza di tante aziende che attualmente sono giunte a rappresentare un vero e proprio cluster del Bio-high-tech». Secondo il rettore Maurizio Fermeglia, Trieste Next vuole anche essere «un momento di confronto sulle concrete potenzialità del sistema dell’alta educazione e produttivo nel settore bio che è stato di recente identificato dalla Regione come uno dei settori di specializzazione intelligente per il nostro territorio. Così Trieste, e la sua università - ha specificato Fermeglia - mettendo a disposizione le proprie notevoli competenze, continuano a caratterizzarsi, anche in quest’anno dedicato alla nutrizione in virtù della grande esposizione mondiale Expo 2015 di Milano, per essere una città e una realtà scientifica più che mai innovative e in piena linea con i temi di ricerca e sviluppo più avanzati». E l’assessore regionale alla Cultura, Gianni Torrenti, soffermandosi sull'importanza dell'innovazione scientifica e tecnologica «per il benessere e le prospettive economiche di tutto il territorio regionale», ha ricordato come fino a poco fa ci fosse una frattura tra i ricercatori e la città, intesa anche come industria, mentre è ora in pieno sviluppo un percorso di integrazione. E dunque anche quest'anno, piazza Unità sarà il cuore pulsante della manifestazione con le aree curate da Università di Trieste, Area Science Park, Sissa-Scuola internazionale superiore di Studi avanzati, Icgeb-International centre for Genetic engineering and biotechnology, Infn-Istituto nazionale di Fisica nucleare, Elettra Sincrotrone Trieste. Piazza Unità ospiterà anche unoSpazio Libri e un’area conferenza. Nel grande gazebo dell’università avranno luogo simulazioni, dimostrazioni interattive e osservazioni dirette, che consentiranno ai visitatori di vivere da vicino l’esperienza della ricerca e di conoscere i suoi segreti. Il pubblico sarà protagonista di veri e propri esperimenti cui potrà partecipare in prima persona con numerose proposte dedicate in particolare alla salute.
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